Messina, “Accorinti ha venduto la Fontana di Trevi”: Sturniolo e Lo Presti si scagliano contro una Giunta sempre più chiusa

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elio conti nibaliIl nome di Elio Conti Nibali aleggia nelle stanze di Palazzo Zanca come il fantasma di Canterville. E proprio come lo sfortunato personaggio ritratto da Oscar Wilde è vittima ello sberleffo. Non c’è niente da fare: gli accorintiani si sentono traditi dalla sua ascesa. E se Cambiamo Messina dal Basso ha indetto una conferenza stampa per venerdì, al fine di palesare lo scetticismo emerso negli ultimi giorni, i due ex consiglieri della lista, Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti, non esitano a parlare di tradimento.

Conti Nibali è un simbolo – ha affermato Sturniolo stamane nel corso di una conferenza stampa – e la sua nomina testimonia la marginalizzazione di quei movimenti che avevano sostenuto da principio la candidatura di Accorinti. Il sindaco dovrebbe eliminare dal proprio lessico il termine «partecipazione» perché il modello procedurale che oggi rappresenta costituisce un’involuzione rispetto al sistema partitico”.

sturnioloAccorinti, secondo l’esponente del consesso civico, starebbe accreditando un modo sbagliato di fare politica: l’idea che il primo cittadino sia espressione della volontà popolare e possa decidere, secondo i suoi gusti, i tecnici cui affidare il destino della città. “E’ una visione palesemente antidemocratica – affonda Sturniolo – oltreché in antitesi rispetto ai programmi elettorali”.

Usa l’arma del sarcasmo la collega Nina Lo Presti: “In futuro Renato sarà assolto per non aver compreso il fatto”, ha affermato la consigliera riferendosi alle politiche economiche dettate da Guido Signorino. “Il vice-sindaco dice che ci troviamo ad un giro di boa, ma probabilmente è una metafora sportiva per dire che stiamo tornando indietro” prosegue la stessa sciorinando le scelte “sciagurate” del governo cittadino. “L’assessore rivendica i meriti conseguiti, ma 4 dei 5 documenti finanziari prodotti erano obbligatori per legge – ricorda Lo Presti – e l’unico atto discrezionale è stato il contestato Piano di Riequilibrio”. Lo stesso indebitamento storico che Signorino denuncia non sarebbe riportato nei documenti approvati ed esitati: “del resto sino a quando non approveremo le perdite di esercizio nei consuntivi delle partecipate non avremo contezza dello stato finanziario dell’ente”.

lo presti sturnioloLa Lo Presti è un fiume in piena: ricorda come, alle 22 del 31 dicembre, l’Amministrazione avesse ancora 10 emendamenti da allegare al Previsionale 2014 (sic!), sei firmati da Signorino e quattro da De Cola. Ricorda, ancora, come sei dirigenti non abbiano neppure risposto alle osservazioni del collegio dei Revisori dei Conti e come il consuntivo 2013 sia costituito non da uno ma da due atti, con protocolli differenti: uno con sei milioni di avanzo, l’altro con due milioni di debiti. Da qui l’accusa d’irregolarità e violazioni normative. Su Conti Nibali, invece, la consigliera è stata laconica: “la sinistra ha venduto la Fontana di Trevi” è stata la sua conclusione con un pizzico di malizia.

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