Messina, “abbiamo votato per senso di responsabilità”: i consiglieri negano il proprio sostegno politico ad Accorinti

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Fratelli coltelli: Giunta e Consiglio restano ai ferri corti. A Palazzo Zanca la spaccatura è sempre più netta

aula palazzo zancaIl sostegno tecnico all’Amministrazione non deve indurre i messinesi in errore: fra il Consiglio e la Giunta non c’è unità d’intenti. Se i provvedimenti voluti dal sindaco hanno ottenuto il benestare dell’aula consiliare, è stato solo per senso di responsabilità. E’ questa la posizione espressa stamane da una nutrita pattuglia di consiglieri comunali, primi fra tutti gli uddicì Franco Mondello, Mario Rizzo e Maria Perrone. La loro sovraesposizione nella conferenza odierna assume particolare significato, vieppiù dopo la presunta liaison politica tra Gianpiero D’Alia e il vice-sindaco Guido Signorino, liaison smentita dal sindaco Accorinti. Escluso, dunque, almeno per il momento, qualsiasi percorso condiviso. Con loro hanno espresso scetticismo sul modus operandi della Giunta il Pdr, SìAmo Messina e Fratelli d’Italia. Questi ultimi, con Piero Adamo, hanno evidenziato come la scelta di approvare i documenti contabili sia stata dettata dall’esigenza di tutelare l’ente, rispondendo quindi ad una strategia di etica pubblica. E se Elvira Amata (Pdr) ha motivato il suo voto positivo “con ragioni tecniche e non politiche“, Giuseppe Trischitta (Fi) ha incalzato Lo Presti e Sturniolo – ex consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso – esortandoli a non assumere toni strumentali nei confronti di chi si è sempre dissociato dal primo cittadino.

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