Calabria: dipendenza giovanile da Internet una legge per risolvere il problema

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Il consigliere regionale Baldo Esposito si è assunto l’impegno di  trovare una soluzione al problema non solo calabrese

computerSto già lavorando ad una proposta di legge che a breve presenterò in Consiglio regionale e che prevede la possibilità di finanziare progetti di ricerca e di interventi terapici in adolescenza. La dipendenza da Internet per i nostri ragazzi non è un problema solo del nostro vicino di casa, ma si configura come un pericolo che cresce in ogni singola abitazione, anche la nostra. Ci riguarda tutti”.  E’ l’impegno assunto dal consigliere regionale del Ncd Baldo Esposito, dopo aver partecipato ieri a Catanzaro alla presentazione della pubblicazione scientifica curata dalla professoressa Donatella Marazziti, docente di psichiatria all’Università degli studi di Pisa, e dal giornalista Mario Campanella, esperto di dipendenze e di disturbi dell’infanzia (“Dipendenze da Internet e strategie di prevenzione”, ricerca promossa dalla Provincia di Catanzaro).
Con la legge intendiamo iniziare a monitorare un problema che, se non fronteggiato, rischia di diventare molto serio. Sarà necessario sinergizzare gli interventi con i Sert e costruire percorsi di conoscenza per le famiglie. Desta allarme – aggiunge Baldo Esposito – apprendere che il 35 per cento degli studenti catanzaresi presenta dipendenza da Internet mentre il 4 per cento addirittura ha difficoltà a relazionarsi col mondo esterno. La serietà del lavoro (il riferimento è alla pubblicazione scientifica), che ha riguardato 250 studenti di età tra i 14 ed i 19 anni provenienti da tutta la provincia di Catanzaro, la qualificazione delle collaborazioni che vi hanno aderito (l’istituto Roma Sapiens di Roma) ed in particolare la sindrome di Hikikomori (che non consente più di relazionarsi col mondo esterno essendo divenuto totalizzante il mondo virtuale), inducono a riflettere sui rischi che corrono i nostri giovani. La tecnologia presenta enormi opportunità che agiscono positivamente sulle nostre vite, ma le dinamiche dipendenziali descritte dalla ricerca, pongono problemi che non possono essere trascurati”. Per il consigliere regionale “la ricerca è una interessante base di discussione che ci mostra una preoccupante tendenza alla crescita dei fenomeni di dipendenza informatica rispetto ai quali non possiamo rimanere indifferenti. Perciò, va utilizzata ed estesa a livello regionale”.

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