Libia: 4 anni fa la rivoluzione contro Gheddafi, poi il Paese è piombato nel caos più totale

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IsisA quattro anni dall’inizio della rivoluzione contro Muammar Gheddafi la Libia è un paese nel caos, dilaniato dalle lotte tra milizie, con due governi – uno a Tripoli di matrice islamica e l’altro a Tobruk riconosciuto dalla comunità internazionale – e con lo spettro dei jihadisti dello Stato islamico (Is) che hanno già preso possesso di Derna e Sirte, arrivando a minacciare l’Italia.

Lontani i tempi della “Giornata della collera” di Bengasi che diede il via alle proteste contro il colonnello, la Libia si è trasformata in una giungla di armi e una galassia di milizie. Se lo scorso anno il problema principale era il loro disarmo, oggi è la minaccia dei seguaci del Califfato la sfida principale per il Paese.

Di seguito gli eventi principali dal 17 febbraio 2011 ad oggi. – 17 febbraio 2011: sulla scia della Primavera Araba scoppia a Bengasi la rivolta contro Gheddafi. – 17 marzo 2011: il Consiglio di Sicurezza approva la proposta di ‘no-fly zone’ avanzata dalla Francia. Due giorni dopo iniziano i raid contro le forze di Gheddafi. I raid cessano ufficialmente il 31 ottobre 2011. – 23 agosto 2011: i ribelli entrano nel compound di Bab al-Aziziya a Tripoli, il simbolo del potere dell’ex colonnello. – 20 ottobre 2011: Gheddafi viene catturato e ucciso dai ribelli a Sirte. – 7 luglio 2012: si tengono le prime elezioni politiche. Vincono le forze liberali di Mahmoud Jibril. – 11 settembre 2012: in un attacco delle milizie islamiche contro il consolato Usa a Bengasi muore l’ambasciatore americano Chris Stevens. – 10 ottobre 2013: Il primo ministro Ali Zeidan viene sequestrato da un gruppo di uomini armati in un hotel a Tripoli e poi rilasciato dopo poche ore. – 17 maggio 2014: l’ex generale Khalifa Haftar lancia l”Operazione Dignità’ contro le milizie islamiche a Bengasi. – 22 luglio 2014: si tengono le elezioni per il nuovo Parlamento libico. Alcune milizie islamiche non riconoscono i risultati che premiano i liberali. Vengono formati a Tripoli un governo e un Parlamento alternativi a quelli ‘ufficiali’ che si insediano a Tobruk. – 14 gennaio 2015: iniziano a Ginevra i colloqui di pace tra le parti sotto l’egida delle Nazioni Unite. – 27 gennaio 2015: gruppo affiliato all’Is sferra un attacco contro l’hotel Corinthia a Tripoli. Il bilancio è di nove morti. – 15 febbraio 2015: l’ambasciata d’Italia a Tripoli sospende le sue attività per il peggioramento delle condizioni di sicurezza.

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