Reggio, Allerta Meteo e scuole chiuse: ecco perchè è un provvedimento sacrosanto. Piuttosto fate attenzione

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Allerta Meteo a Reggio Calabria: domani le scuole rimarranno chiuse in città dopo la decisione del Sindaco Falcomatà. Mugugni e polemiche ma è giusto così

Allerta MeteoDomani, venerdì 27 marzo, le scuole saranno chiuse a Reggio Calabria a causa dell’allerta meteo “rossa” (il massimo livello) emanata nel pomeriggio dalla protezione civile. Il Sindaco, Giuseppe Falcomatà, in serata poco dopo le 21 ha firmato un’ordinanza con cui ha deciso di chiudere tutte le scuole cittadine: una scelta che per legge spetta al Sindaco di ogni comune che a propria descrizione, in base alle previsioni del tempo e alle allerte che arrivano dalle autorità competenti in materia, decide cosa fare assumendosene ogni responsabilità. In serata anche il Comune di Villa San Giovanni ha adottato lo stesso provvedimento. Un provvedimento sacrosanto, alla luce del rischio di fenomeni estremi e piogge torrenziali nella giornata di domani.

BCRL’unica pecca è nel ritardo della decisione: l’allerta meteo era stata diffusa da molte ore, l’avviso della protezione civile è arrivato sul web poco dopo le 17, almeno due ore dopo rispetto a quando era stato inviato via fax a tutti i comuni interessati dall’allerta. La colorazione “rossa” in Basilicata e in provincia di Reggio Calabria è balzata subito all’occhio. L’Arpacal ha poi ulteriormente evidenziato i rischi meteorologici per la giornata di domani, tanto che già alle 17:46 su MeteoWeb si paventava l’ipotesi della chiusura delle scuole a Reggio.

La decisione, sofferta, è arrivata così tardi perchè – in base ad indiscrezioni avute direttamente da Palazzo San Giorgio – l’allerta meteo avrebbe “infastidito” il Sindaco Falcomatà e l’Amministrazione Comunale. Falcomatà già a inizio novembre 2014, appena due settimane dopo essere stato eletto, quando ancora non aveva neanche nominato la Giunta, aveva firmato una simile ordinanza chiudendo le scuole per due giorni per un’allerta meteo di spessore analogo a quella odierna per domani. Addirittura adesso il Sindaco Falcomatà e l’assessore Zimbalatti starebbero pensando ad una “missione” a Catanzaro per chiedere chiarimento all’Arpacal sul sistema di allertamento, considerato troppo leggero e soprattutto troppo ambiguo nei confronti delle responsabilità dei primi cittadini.

allerta1In realtà, su questo sistema, Catanzaro può fare poco o nulla. Ai nostri amministratori reggini sarà evidentemente sfuggita la discussione che da mesi interessa l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e la Protezione Civile, che discutono proprio sul sistema di allertamento, considerato dai Sindaci uno “scarica barile” per le eccessive allerte emanate dalla Protezione Civile, che invece risponde invitando i primi cittadini a fare il loro dovere e non sovrapporsi ai giudizi dei tecnici. In coda all’articolo i link degli articoli correlati che raccontano l’incontro, proprio di oggi, tra i rappresentanti dell’Anci guidato dal Sindaco di Catania Bianco, il più agguerrito contro questo sistema di allerte meteo, e il Capo della Protezione Civile Gabrielli.

Le Protezioni Civili Regionali, nel 90% dei casi, non fanno altro che riportare il bollettino di criticità diffuso dal Centro Funzionale Nazionale della Protezione Civile, che ogni giorno emana i bollettini previsionali per i due giorni successivi. Il problema, quindi (ammesso che ci fosse un problema), non sta a Catanzaro ma a Roma. Soltanto la Liguria, dopo una serie di eventi calamitosi di proporzioni apocalittiche, negli ultimi anni ha adottato un proprio sistema di allerta differente da quello della protezione civile nazionale, con colorazioni e gradi di rischio diversi. Una scelta che non ha fatto altro che confondere ulteriormente le idee dei cittadini.

A2Reggio fa parte dell’Italia e anche Reggio vive questi problemi tutti italiani. In realtà, però, soltanto un Sindaco “folle” avrebbe deciso di lasciare le scuole aperte con un’allerta così pesante ed estrema. In caso di eventi rilevanti, infatti, avrebbe avuto personalmente su di se’ tutte le responsabilità politiche, civili, penali e amministrative delle conseguenze sulla popolazione. Le leggi sono molto chiare in materia. Che poi ognuno cerchi di mettere le mani avanti è evidente, dopotutto la “moda” delle scuole chiuse s’è iniziata a diffondere soltanto da quando la magistratura ha iniziato ad indagare i Sindaci per le alluvioni (su pressioni populiste dei cittadini indignati che dopo ogni evento naturale calamitoso hanno sempre richiesto la caccia al colpevole di turno additando la politica come principale responsabile persino della pioggia). E’ successo a Genova a Marta Vincenzi, ma persino a Messina e Scaletta Zanclea dopo il disastro del 2009 a numerosi amministratori locali.

allerta meteoSiamo tutti bravi a ironizzare ed evidenziare il nostro scetticismo (figlio dell’ignoranza) su un provvedimento come la chiusura delle scuole per l’allerta meteo: fuori non c’è vento, il cielo è nuvoloso, non ha ancora iniziato a piovere e nulla lascia pensare che domani possa diluviare. Tranne la scienza. Domani, infatti, diluvierà.
La meteorologia è una scienza e pur non potendo prevedere con estrema precisione gli eventi alluvionali, può illustrare quando è elevato il rischio che questi eventi si verifichino. Ben venga, quindi, ogni tipo di intervento di prevenzione, come la chiusura delle scuole, senza dimenticare che la prima “protezione civile” di ogni cittadino è “l’auto-protezione“, cioè la protezione di se’ stessi. Molto spesso, infatti, le vittime del maltempo sono gli incoscienti che nonostante le condizioni meteo avverse si azzardano ad attraversare torrenti in piena, si mettono in viaggio anche per futili motivi nonostante le allerte e gli avvisi, preferiscono “non condizionare” la propria vita per le previsioni del tempo che il nostro fatalismo vede quasi come se fossero un oroscopo, per poi versare lacrime di coccodrillo al primo evento tragicamente luttuoso.

scuole-chiuse-catania-siracusa-allerta-meteoQualora infatti domani a Reggio si verificasse non un’alluvione, ma anche un più semplice nubifragio, e le scuole fossero rimaste aperte con conseguenti disagi nei trasporti e nella mobilità, e rischi per l’incolumità dei cittadini, sarebbe partita immediatamente la caccia alle streghe, l’accusa al Sindaco che “non aveva chiuso le scuole nonostante l’allerta meteo fosse chiara“. E’ già successo mille volte, e non v’è alcun dubbio che sarebbe successo ancora. Piuttosto, anziché polemizzare, fate attenzione: domani a Reggio diluvierà, soprattutto in mattinata, ma poi i fenomeni insisteranno per tutto l’arco della giornata, fino a sabato mattina. Saranno 24-36 ore di forte maltempo in tutto il Sud, dalla Sicilia alla Puglia, con nubifragi anche nel catanzarese, nel crotonese e nel cosentino.

Il problema dell’allerta meteo, delle scuole chiuse e soprattutto delle polemiche, non è in realtà ne’ il sistema di allerta ne’ altro. E’ un problema culturale, tipico delle civiltà latine ancora oggi ancorate ad un fatalismo medioevale e anti-scientifico. Esattamente l’opposto rispetto alla mentalità evoluta e civilizzata della cultura anglosassone: ricordate le previsioni meteo della “più grande nevicata della storia” annunciata su New York esattamente due mesi fa? Altro che scuole: lì il Sindaco ha chiuso tutto, gli uffici, le strade. Parliamo di New York, la “capitale del mondo”, la città più evoluta che ci possa essere da tutti i punti di vista. E’ rimasta blindata, poi non ha nevicato come si pensava. Hanno sbagliato le previsioni meteo, a New York. Il Sindaco Bill de Blasio è stato felicissimo di annunciare lo scampato pericolo e ne è uscito alla grande: “è meglio prevenire che curare – ha dichiarato raggiante – c’erano dei rischi e i provvedimenti sono stati necessari per tutelare l’incolumità della popolazione. Ci auguravamo ovviamente che non succedesse il peggio, ma eravamo pronti anche in quel caso ad affrontarlo. Per fortuna è andata bene, ma anche le prossime volte faremo così perchè è giusto prevenire sempre e nel 2015 la scienza ci consente di essere preparati a fenomeni che una volta arrivavano all’improvviso“. Sarebbe stupido, infatti, non agevolarsi delle conoscenze scientifiche del terzo millennio per tutelare la propria incolumità.

allerta meteoQuanto può far male un giorno di vacanza rispetto ai rischi che potrebbe provocare un’alluvione in una città impreparata? Quale sarebbe il così grave “effetto collaterale” di un provvedimento in fondo molto semplice e indolore come la chiusura delle scuole?
Le polemiche nei confronti del Sindaco Falcomatà stasera a Reggio sembrano non solo gratuite, ma anche banali. Consideriamo inaccettabili anche quelle di chi gli è avverso politicamente, che evidentemente sfrutta l’occasione a prescindere (avrebbero detto che doveva chiuderle qualora non le avesse chiuse), anche perché ci sarebbero ben altre motivazioni più importanti per evidenziare le carenze di chi amministra da ormai oltre cinque mesi una città in cui sembra che il commissariamento non sia mai finito e che si ritrova in condizioni ogni giorno sempre più disastrate, dalle strade ormai ai limiti della carrabilità alla continua emergenza rifiuti, dall’incuria alla sporcizia e all’abbandono degli spazi pubblici. Utilizzare l’allerta meteo come pretesto per cavalcare l’onda di un malcontento che cova nella delusione di una speranza che sembra infrangersi non solo è scorretto, ma anche controproducente. E domani – comunque – pioverà. Falcomatà, almeno stavolta, ha fatto bene.

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