Messina, fruttivendolo gambizzato. La Questura: “non ci sono elementi di collaborazione”

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L’interrogatorio è durato tutta la notte, ma le autorità non hanno rintracciato elementi utili per fare chiarezza

pistolaLe dichiarazioni rilasciate da Francesco Amante alla Questura non conterrebbero “grandi elementi di collaborazione“. E’ questo, al netto della situazione, il problema principale che le autorità inquirenti devono risolvere dopo gli spari esplosi a Camaro all’indirizzo del fruttivendolo del mercato Zaera. L’interrogatorio, andato avanti per tutta la notte, avrebbe reso testimonianze vaghe: Amante non avrebbe cioè suggerito alcuna pista realmente percorribile per risalire agli artefici dell’intimidazione. L’unico dato che si è potuto ricostruire è quello concernente la dinamica della sparatoria: raggiunto da un motorino, affiancato, l’uomo ha sentito i colpi di pistola all’altezza del ginocchio, sparati da uno dei due centauri col volto travisato da un casco integrale. Anche qui, però, i nodi sono tanti: perché nel punto indicato dalla vittima non sono stati trovati bossoli o tracce di sangue.

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