Villa S.G. (Rc): mostra di pittura di Daniele Chiovaro, ragazzo disabile che dipinge solo con la bocca

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“Disabilità non è sinonimo di inferiorità”: questo è il tema portante della mia lotta che sto portando avanti da più di un anno nella mia città, Villa San Giovanni

Daniele Chiovarodi Mimmo Trombetta– Disabilità non è sinonimo di inferiorità”: questo è il tema portante della mia lotta che sto portando avanti da più di un anno nella mia città, Villa San Giovanni. Le diverse forme di esclusione e/o emarginazione a cui sono sottoposte quotidianamente le persone con disabilità hanno tutte in comune un prerequisito storicamente radicato nella società, nei discorsi, nella vita quotidiana e cioè che “Chi ha una disabilità è inferiore”. Anche il buonismo, il pietismo e lo sterile solidarismo sono semplici varianti di questa cultura in quanto non modificano questo rapporto di inferiorità entro il quale sono percepite, considerate e trattate le persone diversamente abili. Per questo motivo, da solo, contro tutto e tutti, sto conducendo una lunga ed estenuante lotta contro le barriere architettoniche della mia città, mirando alla sensibilizzazione nei confronti dei soggetti più deboli e delle difficoltà che, giornalmente, devono affrontare anche a causa del menefreghismo e della chiusura mentale di tanta gente.
La mia opera di sensibilizzazione è volta anche alle istituzioni e alla scuola. La questione della disabilità, infatti, deve poter rappresentare un’occasione didattica e pedagogica volta a costruire gli elementi di una cultura di rispetto attorno alla disabilità, insomma, un’educazione rivolta a tutti gli alunni. Essi, spesso e volentieri, sembrano dimenticare la questione, diventando così, come gli adulti, gli inconsapevoli riproduttori di un senso comune stigmatizzante. Educare alla sensibilità deve essere parte integrante di una pedagogia capace di fare i conti con la soggettività dell’altro e con le sue diversità. In tale ottica, la Dirigente Scolastica Dott.ssa Grazia Maria Trecroci dell’Istituto “Giovanni XXIII” ha accolto con entusiasmo la mia proposta di presentare, il giorno 23 maggio 2015, dalle ore 16:00 alle ore 19:00, presso la palestra della scuola secondaria di 1^ grado “Rocco Caminiti”, una mostra del signor Daniele Chiovaro, ragazzo disabile con una straordinaria tecnica di lavoro gestita e controllata con l’ausilio della bocca. Daniele, infatti, nonostante la sua malattia, è riuscito a fare ciò che più ama: dipingere, dimostrando che i veri limiti esistono in chi ci guarda e non in chi li ha realmente. Questo ragazzo è il simbolo, la forza e la speranza di chi lotta ogni giorno per superare non solo le barriere architettoniche, ma anche quelle mentali. Daniele va oltre la materia e con i sui disegni percepisce la bellezza di quel movimento che lui, purtroppo, ha perso gradatamente. Da bambino, infatti, lui camminava, scriveva e faceva tutto normalmente. Poi i suoi muscoli hanno perso forza fino a non usare più nulla autonomamente del suo corpo.
Daniele è l’esempio vivente di chi ha preso per mano il suo dolore trasformandolo in amore e dando coraggio agli altri perché, come lui dice, “La vita è straordinaria anche per me che non mi muovo”.

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