Pace e sicurezza: l’Europa rinasce a Messina [FOTO]

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Oggi il 60° anniversario della Conferenza che sancì la nascita del progetto comunitario

60 anniversario conferenza di messina (1)Nel sessantesimo anniversario della Conferenza di Messina, la città riscopre la sua vocazione europea commemorando Gaetano Martino, padre fondatore della Comunità e messinese doc. Stamane il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca si è trasformato in teatro dello spirito unitario. Dopo l’esecuzione dell’Inno alla Gioia, cantato dal coro dell’Università degli Studi di Messina, Renato Accorinti – padrone di casa – ha aperto la Conferenza “Messina-Europa-Mediterraneo”, onorando la memoria del ministro degli Esteri che nel ’55 si fece carico di un’istanza avvertita dall’intera società civile, specie dopo i disastri della Seconda Guerra Mondiale. “Martino aveva capito cosa significasse il trattato che stava firmando – ha affermato il primo cittadino all’inizio dei lavori – e ha accettato la sfida di superare i nazionalismi per far emergere il senso di fraternità. Oggi dobbiamo ricordare come da quell’intreccio di religioni e culture è nato un solo popolo”.

60 anniversario conferenza di messina (10)Un’anticipazione, poi, l’Amministrazione cittadina l’ha offerta ai media locali: Messina si gemellerà con Gaza per manifestare tangibilmente la vicinanza della popolazione siciliana alle sofferenze dei palestinesi. Qui Accorinti si è lasciato andare a qualche giudizio destinato a suscitare polemiche: pur rilevando come due Stati debbano sorgere in quella martoriata terra, il leader di CMdB ha evocato la matrice dell’integrazione in antitesi alla violenza nazifascista e, con un azzardato parallelismo storico, ha affermato che Israele, prima vittima di quel dramma, non può oggi ragionare con noncuranza rispetto ai propri vicini. Non è mancato, infine, un messaggio ai partner atlantici: da Sigonella a Niscemi, “non accettiamo di essere teatro di operazioni militari”.

Il commissario straordinario di Palazzo dei Leoni, Filippo Romano, intervenendo poco dopo ha invece valorizzato il ruolo delle istituzioni, perché anche quelle europee rappresentano – a loro modo – “una proiezione di noi stessi nell’eternità”.

Il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, che non ha potuto partecipare all’iniziativa per impegni pregressi, ha voluto ricordare in una lettera lo sforzo storico di Martino e della classe dirigente dell’epoca, la quale mostrò una profonda coscienza continentale lavorando perché i diversi paesi dell’Unione fossero, ieri come oggi, coesi nella salvaguardia della pace e nella ricerca del progresso.

60 anniversario conferenza di messina (4)Dopo una toccante rievocazione storica curata dal prof. Marcello Saja, l’ospite d’onore – l’ex Presidente della Camera Pierferdinando Casini, ha intrattenuto la platea con le proprie riflessioni. Salutato con un abbraccio dal sindaco Accorinti (Casini rivelerà: “l’avevo lasciato appeso ad un albero, vedo che è sceso e ha fatto strada”), il leader dell’Udc ha puntato l’indice contro i “dirigenti europei” rei di aver appannato l’immagine della Comunità rispetto agli sforzi profusi dai padri fondatori. Furono questi, con le loro intuizioni storiche, autentici  precursori dei tempi. “La storia d’Europa – ha detto Casini – è una storia di fallimenti e rinascite. Pensiamo alla Comunità di difesa, già allora immaginata e mai realizzata. Pensiamo all’oggi, al Mediterraneo, alle grandi insidie e agli opposti egoismi che non consentono di capire la portata dell’ondata migratoria, dettata da fame o guerre, cause che non possono essere ignorate”. Sottolineando come l’eccesso di rigore abbia depresso l’economia di talune realtà, procurando un’ondata di disoccupazione allarmante, lo stesso Casini ha concluso con un pensiero rivolto allo Stretto: “spero che questa città infonda in me, anzi in tutti, lo spirito europeo di cui avvertiamo fortemente il bisogno”.

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