Agrigento, scoperta una frode fiscale per 28 milioni di euro, tra Sicilia, Lombardia e Liguria. Ventuno indagati

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La Guardia di finanza di Sciacca (Agrigento) ha scoperto una frode fiscale per circa 28 milioni di euro tra Sicilia, Lombardia e Liguria e ha denunciato 21 persone. L’indagine, denominata “Archimede”, ha condotto all’individuazione di false fatturazioni per 12 milioni di euro. Era stata avviata alla fine del 2009 e al centro delle indagini c’era un soggetto residente nella provincia di Agrigento e coinvolto in un giro di assegni rubati o con firma apocrifa. Titolare di una ditta individuale dal 2006, l’uomo non aveva mai presentato dichiarazioni dei redditi e dell’Iva.Grazie all’intensa attività dei finanzieri, che hanno incrociato i dati, si è potuti risalire a numerose imprese edili liguri, lombarde ed emiliane che, a partire dal 2006, avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti per circa 12 milioni di euro emesse dalla ditta di Sciacca, hanno abbattuto il proprio reddito imponibile per circa 10 milioni di euro e hanno ottenuto inoltre indebite detrazioni di Iva per circa 2 milioni.L’azienda siciliana si può dunque definire come una vera e propria “cartiera”, che, per dare una parvenza di legalita’ ai contratti di appalto con societa’ coinvolte nella frode, aveva anche prodotto falsi documenti attestanti la regolarita’ della propria posizione contributiva (Durc). Inoltre, gli investigatori, hanno pure rilevato l’omessa presentazione di dichiarazioni fiscali per un totale di ricavi non dichiarati di circa 18 milioni di euro. L’Iva evasa ammonta complessivamente ad oltre 5 milioni di euro.

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