La città ha concluso le celebrazioni con la sfilata del Carro Trionfale
La due giorni di festa per Sant’Antonio è termina con la processione dietro il Carro Trionfale. Questa secolare tradizione si è andata affermando nel secolo XX ad opera di Sant’Annibale Maria di Francia, Santo messinese, fondatore della stessa Basilica Santuario e degli Orfanotrofi Antoniani della città. Il suo Corpo incorrotto riposa, oggi, nella Cripta della stessa Basilica. Si deve a lui la diffusione del Pane di Sant’Antonio, avvenuta alla fine del 1800, pia istituzione diffusa oggi in ogni parte del mondo. Durante i festeggiamenti migliaia di panini benedetti (oltre diecimila) vengono distribuiti ai devoti. E proprio questi ultimi, prevalentemente provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria, sono giunti nel week-end in riva allo Stretto per onorare con devozione la celebrazione ecclesiastica. A fare gli onori di casa l’arcivescovo La Piana, che ha benedetto i presenti affidando la città alla protezione del Santo, affinché si possa “collettivamente andare incontro ad un futuro migliore, con maggiori certezze e che sia radioso per la nostra comunità“.