Reggina, Mariotto ha rifiutato: adesso per il direttore sportivo la società cerca un’alternativa

StrettoWeb

Reggina, non sarà Massimo Mariotto il nuovo DS: l’ex centrocampista e capitano amaranto non ha accettato le condizioni della società relative alla gestione del progetto tecnico

massimo mariotto 02Tra sedici giorni, domenica 23 agosto, la Reggina dovrà scendere in campo. Non per un’amichevole, ma per il primo impegno ufficiale di Coppa Italia di serie D. Tra esattamente 30 giorni, domenica 6 settembre, il primo impegno di campionato. Ma il “progetto” tecnico – se ancora di “progetto” si può parlare – è in alto mare. Oggi, venerdì 7 agosto, non sappiamo ancora neanche chi sarà il Direttore Sportivo di una società che deve definire anche le cariche sociali (Presidente, VicePresidente ecc. ecc.) e tutto lo staff amministrativo.

massimo mariotto 01Quello che però sappiamo per certo, ed è la novità del giorno, è chi non sarà il DS: Massimo Mariotto ha rifiutato le proposte del club. Era la prima scelta di Praticò & soci, volevano costruire un progetto in base alla competenza, alla professionalità e anche al cuore amaranto di Mariotto. Ma a quelle condizioni lo storico capitano della Reggina di fine anni ’80 e anni ’90 non poteva accettare. E che sia ben chiaro a tutti: non è una questione di soldi. Che di soldi ce ne sono pochi o niente e che almeno all’inizio, finché non si tornerà quantomeno nel professionismo, chi vorrà lavorare nella Reggina lo dovrà fare investendo il proprio tempo in un progetto, è chiaro a tutti coloro che si stanno avvicinando al club.

massimo mariotto 03Mariotto lo sapeva bene sin dal primo giorno, se il problema fosse stato quello economico non si sarebbe messo neanche a discutere. Invece ha avuto diverse riunioni con la dirigenza, tre, quattro fino a ieri sera. C’era un nodo importante da risolvere. Su StrettoWeb ne avevamo già parlato nei giorni scorsi: il problema è prettamente tecnico. Mariotto voleva portare avanti il suo progetto, aveva presentato un piano molto chiaro, con uomini fidati e competenti per ogni tassello, dall’allenatore della prima squadra (Catanese) al preparatore dei portieri (Rosin) fino al settore giovanile (Armenise), e altri ancora. Era disposto ad investire il suo tempo e la sua professionalità nella sua Reggina, era disposto a farlo per passione, per un progetto che riportasse l’amaranto in alto. Ma voleva autonomia, pieni poteri decisionali. Voleva scegliere l’allenatore. Voleva scegliere i calciatori. Voleva fare il proprio mestiere. Era disponibile anche a trovare i giusti equilibri andando incontro alle esigenze di chi guida il club mettendo le mani in tasca, ma pur mantenendo una certa autonomia sulla parte tecnica. Alla fine ha ritenuto non ci fossero le condizioni per portare avanti il suo progetto, e – seppur con il sorriso sulle labbra e con affettuose strette di mano – ha preferito declinare l’offerta, ringraziando per la considerazione, da vero signore com’è sempre stato. Le porte non si chiudono definitivamente, magari in futuro Mariotto diventerà davvero il DS della sua Reggina e alcuni dei suoi “tasselli”, come Armenise per il settore giovanile, dovrebbero comunque far parte da subito della nuova Reggina. Per lui – invece – è tutto rinviato.

Ciccio-CozzaAdesso c’è una squadra da costruire in pochi giorni, c’è l’urgenza di partire subito. E in base alle esigenze della società, ad oggi c’è una sola certezza: Ciccio Cozza sarà l’allenatore. Adesso si cerca di individuare un DS “alternativo” rispetto a Mariotto, che era la prima scelta. Tutto lascia pensare che si possa chiudere con Carmelo Rappoccio, ex Hinterreggio, in piena sintonia con Cozza e probabilmente già pronto con un gruppo di calciatori individuati e pre-contattati nei giorni scorsi, ovviamente senza alcuna ufficialità ma in modo ipotetico. Il tempo stringe, bisogna fare le cose in fretta pur rinunciando a qualcosa perché adesso l’importante è partire. Probabilmente non importa neanche come. Altrimenti il rischio è quello di non riuscire a presentarsi in campo al primo impegno ufficiale: perdere una partita a tavolino in questo modo sarebbe ancor più umiliante di tutto quello che è già successo nelle ultime settimane e negli ultimi mesi. Non ci vogliamo neanche pensare.

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