Messina, dalla Street Art al futuro: cosa ci aspetta?

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Un tram in direzione nord per raccontare l’esperienza di DISTRART, che ha portato il colore a Messina. E dopo? Cosa accadrà?

tram antonello messina Alla presenza dell’Assessore alla Cultura, Tonino Perna, stamani, giovedì 19, alle ore 10, un tram dedicato a DISTRART è partito dalla fermata “Municipio”, in direzione nord, sostando ad ogni pensilina per un incontro con l’artista che ha realizzato l’opera. DISTRART – distretti d’arte urbana è un’iniziativa di rigenerazione del tessuto urbano messinese attraverso il linguaggio artistico della Street Art. Il progetto, a cura di Enrica Carnazza, nasce nell’ambito di Ottoeventi (info: www.ottoeventi.it), rassegna sperimentale di eventi per il progetto “Centro di Competenza per lo sviluppo di servizi culturali e turistici nel campo dell’arte e dell’architettura contemporanea”, finanziato dal PO-FESR 2007-2013. Distrart ha individuato come punti d’intervento gli elementi di arredo urbano della linea tranviaria con l’intento di rinnovare lo spazio urbano, interpretando i caratteri fondamentali dell’identità cittadina ed esprimendo, attraverso il racconto iconografico, il profondo legame della città con il mare. Le 18 fermate con le rispettive pensiline su cui sono intervenuti gli artisti sono: 1) ZIR con Nicolò Amato; 2) GAZZI e CURVONE GAZZI con Mauro Micciari in arte Kuma e Roberto Miroddi; 3) PROVINCIALE con Giorgia Minisi, Claudio Piccini e Eugenio Vanfiori, in arte Vanflowers; 4) VILLA DANTE con Stellario Di Blasi; 5) DON ORIONE con Nicolò Amato, Michela De Domenico e Cinzia Muscolino; 6) TRIESTE con Gabriella Davì, Roberto Miroddi, Raimondo e Ilenia Gullo; tram cairoli messina7)  CAMICIOTTI con Simone Caliò e Laura Pittaccio; 8) CAIROLI con Manuela Caruso in arte Maca e Daniele Morganti in arte Tofi; 9) PIAZZA DELLA REPUBBLICA con Gabriella Accardo, Nicolò Amato, Rosario Catrimi e Claudio Piccini; 10) PALAZZO REALE con Daniele Battaglia e Michela De Domenico; 11) MUNICIPIO con Antonio Giocondo e Stello Quartarone; 12) BOCCETTA con Nicolò Amato e Lorenzo Cassaraà; 13) ALIGHIERI con Rosario Catrimi e Cinzia Muscolino; 14)  TRAPANI con Gabriella Accardo e Valeria Cariglia in arte SinMetro; 15)  SAN FRANCESCO con Maria Rando; 16) BRASILE con Manuela Caruso, in arte Maca, e Raimondo Gullo; 17) RINGO con Daniele Morganti in arte Tofi; 18) MUSEO con Valeria Cariglia e Eugenio Vanfiori in arte Vanflowers.

tram fermata messinaL’esperienza di DISTRART ha donato un valore aggiunto alla linea tranviaria, le cui pensiline erano ridotte in condizioni fatiscenti. Ad onor del vero, bisogna dire che il progetto originario delle medesime ne stabiliva la trasparenza ad hoc, in modo tale che la città non perdesse il contatto con il paesaggio marinaresco: tuttavia, ciò non è stato rispettato né dai cittadini né da chi avesse l’incarico di manutenerle, dal momento che il grigiore, la sporcizia e l’efferata incoscienza di qualche giovane dalla mano lunga le avevano elevate a tribuna dell’indecoroso. Adesso, resta da chiedersi quali potranno essere le future iniziative volte ad elevare il livello di cultura all’interno del tessuto cittadino: non fa male immergersi nei movimenti artistici contemporanei, tutt’altro. Essi ci aiutano ad allargare gli orizzonti sulla nostra epoca, e a far sì che essa ci risulti meno criptica.

cavaliere-cammarataDifficile è capire lo stato delle cose in svolgimento, ma uno sforzo è d’obbligo. Dopo l’evento sensazionale del Kernel, la mostra di Depero, l’ennesimo sold-out per uno spettacolo tutto nostrano alla Sala Laudamo e le varie ramificazioni di DISTRART, chissà cosa ci riserva il futuro. Ci chiediamo cosa sarebbe potuto accadere se questa rinnovata attenzione all’arte e alla cultura fosse sorta nel cuore dei messinesi qualche tempo fa, allorché il museo a cielo aperto per eccellenza della città di Messina, ovvero la Casa del Cavaliere Giovanni Cammarata, fu in parte abbattuta per far posto ad un parcheggio, sorto intorno ad un ipermercato. Se questo fosse accaduto prima, probabilmente oggi potremmo godere ancora di quelle opere stupende nel loro contesto di appartenenza. Per fortuna, però, c’è chi le ha recuperate, come quella cosca di amanti dell’arte e cultori della materia che bazzica nei pressi del Pensatoio di Vittorio Trimarchi, sempre in Via Crocerossa, che ha saputo anche coinvolgere le scuole. E fa sorridere quella proposta, un po’ bizzarra e un po’ ridente, di ribattezzare Via Crocerossa in Via Belle Arti. Messina stia attenta: non presti attenzione unicamente a ciò che la natura, o i suo avi, le hanno donato, ma acuisca lo sguardo anche sui suoi figli più giovani, creativi e multiformi.

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