Messina, Santo Stefano Briga: caso di favismo, restrizioni nella vendita e nella coltivazione di fave e piselli

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A Santo Stefano Briga, nel messinese, è stato riscontrato un caso di favismo in un bambino. Il Sindaco Accorinti promuove restrizioni nella vendita e nella coltivazione e cautela da parte dei consumatori

il_favismoNel raggio di 300 m in linea d’aria dall’abitazione e dalla scuola che frequentava il piccolo, è stata vietata la vendita in forma sfusa e la produzione di fave e piselli: è stato inoltre ordinato che i coltivatori dovranno estirpare, a proprie spese, le piante in fase di crescita avanzata e che i suddetti cibi vengano eliminati dal menù delle mense. Inoltre, per gli esercizi commerciali (anche ambulanti) nel raggio di 150 m, la vendita sarà consentita esclusivamente a patto che sia esposto bene in vista un cartello che segnali al cittadino a rischio di crisi emolitica da favismo la presenza di leguminose fresche. È prevista la denuncia all’autorità giudiziaria per i contravventori alla disposizione (art. 650 del Codice Penale). Inoltre, si ricorda che in tutti gli esercizi cittadini che dispongono la vendita di fave e piselli freschi, è obbligatorio apporre bene in vista e all’ingresso appositi cartelli che riportino in modo visibile, chiaro e leggibile, la dicitura “Attenzione zona rischio di crisi emolitica da favismo, derivante dalla vendita di leguminose fresche (fave e piselli) sfuse”. Una misura di sicurezza necessaria a che si scongiurino altri episodi.

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