Messina, resta viva l’opzione dell’hotspot: contrario il sindaco Accorinti

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Secondo le valutazioni del governo, il centro potrebbe consentire controlli più rigorosi nel processo d’identificazione dei migranti. Dopo il diniego di Augusta, Messina resta in pole

LaPresse/Carmelo Imbesi
LaPresse/Carmelo Imbesi

L’istituzione di un hotspot da 800 posti a Messina, secondo i piani già definiti nel recente passato dall’Esecutivo, potrebbe realizzarsi nel breve periodo: il centro per migranti, gestito dalla Frontex e dalla polizia europea per le procedure d’identificazione, viene infatti ritenuto strategico dal Governo centrale. Dopo il diniego di Augusta, renitente a ospitare una simile installazione nel proprio porto cittadino, il Viminale ha sondato il terreno sullo Stretto, decidendo di rompere gli indugi a dispetto della contrarietà espressa dal primo cittadino.

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