Reggio Calabria, il ricordo del sommozzatore Silvio Vaglio caduto nell’adempimento del proprio dovere il 12 Luglio 1978

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sommozzatoreIn prossimità dell’inizio della nuova stagione estiva desideriamo ricordare ed al contempo portare a conoscenza dei giovani lettori Il sacrificio estremo di un sommozzatore dei VVF di Palermo caduto nell’adempimento del proprio dovere il 12 Luglio 1978  , nel corso della missione di ricerca del corpo del pescatore subacqueo Silvio Vaglio  ( di San Gregorio – RC ) . Prima dell’immersione , durante un breve colloquio con la madre di Silvio,  il giovane sommozzatore VVF Parisi  aveva promesso alla donna  visibilmente addolorata  di  adoperarsi per il recupero del corpo del di Lei figlio .- In un cunicolo sottomarino che porta ad una grotta entrambi posizionati . rispetto al livello del mare , a   – 45 metri di profondità nelle acque antistanti il lungomare Cicerone di Lazzaro a qualche chilometro del Promontorio di Capo d’Armi all’altezza delle stele di pietra collocate in loro memoria , durante l’immersione per il recupero del corpo del subacqueo Silvio VAGLIO , ha tragicamente perso la vita all’età di 38 anni il coraggioso sommozzatore dei Vigili del Fuoco Alfonso PARISI. Il valoroso Vigile del Fuoco del Comando provinciale di Palermo , intervenuto nei fondali del mare di Lazzaro,  dopo ripetuti infruttuosi tentativi di ricerca del corpo di Vaglio da parte di unità subacquee locali  ,  a missione compiuta non riuscì a riemergere rimanendo disperso nelle profondità del mare Jonio in prossimità delle stele di pietra reggina a forma di fiamma nell’area prospiciente l’edificio “ Casino Rosso” di Casalotto S. Elia sul lungomare di Lazzaro .-

Di seguito la motivazione del conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Civile”

“Vigile del Fuoco sommozzatore, con sprezzo del pericolo e noncurante della propria incolumità, si immergeva in una pericolosa zona di mare al fine di effettuare il recupero di un subacqueo scomparso in una grotta a notevole profondità. Giunto sul fondo, nonostante venisse dissuaso da altro sommozzatore che, afferratolo, tentava di trattenerlo, non esitava, con estrema abnegazione, ad introdursi in uno stretto cunicolo, trovandovi la morte. Luminoso esempio di coraggio ed elevato senso del dovere spinti fino all’estremo sacrificio. Frazione Lazzaro di Motta S. Giovanni (Reggio Calabria), 12 luglio 1978”.

Domenico Crea

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