Migranti: 20 mila bambini non accompagni in Italia in soli 10 mesi

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Nei primi 10 mesi del 2016 in Italia sono arrivati attraverso il Mediterraneo oltre 20.ooo minori non accompagnati, un numero senza precedenti

migranti a reggio (35)Si è stimato che oltre 20.000 bambini non accompagnati o separati dai genitori sono arrivati in Italia via mare da Gennaio ad Ottobre 2016. Il numero è visibilmente aumentato rispetto al 2015, quando le cifre si aggiravano intorno ai 16.500, di cui 12.300 erano bambini non accompagnati e separati. A renderlo noto e’ l’Unicef secondo il quale il numero di bambini rifugiati e Migranti arrivati in Italia nel 2016 ha raggiunto livelli senza precedenti. Tra gli ultimi bambini rifugiati e Migranti arrivati ci sono 3 neonati, due dei quali nati su una nave della Guardia Costiera Italiana nel Mediterraneo Centrale e uno al porto. Quest’anno si è inoltre verificato un incremento di bambini provenienti dall’Egitto, anche se la maggior resta comunque quella proveniente dall’Africa Occidentale. Nei primi 9 mesi del 2016 – secondo i dati Unicef – il numero di bambini arrivati via mare e’ stato piu’ alto dell’anno scorso. Quest’anno oltre il 90% dei bambini ha viaggiato da solo, mentre nel 2015 i minori non accompagnati erano il 75%. “Ogni settimana centinaia di bambini arrivano qui, ognuno di loro ha esigenze reali e urgenti: dai neonati agli adolescenti che viaggiano da soli e che non sanno che cosa li aspetta in un paese che non conoscono”, ha dichiarato all’Ansa Sabrina Avakian, Child protection officer dell’UNICEF, attualmente in Calabria, per verificare i bisogni dei bambini migranti e rifugiati, in particolar modo di quelli appena arrivati. “Molti bambini – ha aggiunto – hanno subito profondi traumi a causa del viaggio, hanno visto affogare persone; alcuni hanno terribili ustioni dovute al carburante sui gommoni; i bambini e le loro madri hanno bisogno di cure specifiche per l’allattamento, tutti loro hanno bisogno di adeguata protezione e di un posto in cui vivere e gia’ solo questo richiede troppo tempo”. Nel dramma della vita e delle morte in mare, l’alto numero di minori stranieri ha portato a ritardi significativi – anche di un anno di tempo – nel nominare tutori o garantire supporto legale. Racconta Unicef all’Ansa, “una madre nigeriana e’ rimasta in stato di shock totale dopo che i suoi due bambini, di 3 e 4 anni, sono scivolati dalle sue braccia e sono affogati durante la traversata dalla Libia”. Purtroppo le stime fino ad oggi sono terribili oltre 3.100 persone sono affogate nel Mediterraneo Centrale, rendendo questo l’anno piu’ critico. Un numero indefinito di bambini e’ morto in mare. Insieme con i suoi partner, come UNHCR e i servizi sociali italiani, l’UNICEF sta lavorando per accelerare le nomine di tutori e migliorare le condizioni di accoglienza. Sulle navi della Guardia Costiera italiana, e ha allestito degli spazi a misura di bambino per i bambini piu’ piccoli mentre per gli adolescenti, gli operatori dell’UNICEF, stanno fornendo supporto psicologico al loro arrivo.

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