Referendum Costituzionale, Rosanna Scopelliti a StrettoWeb: “Tanti motivi per dire Sì in modo convinto. E su Berlusconi, Grillo e Salvini…”

StrettoWeb

Referendum Costituzionale, intervista a Rosanna Scopelliti che ai microfoni di StrettoWeb spiega le ragioni del Sì

rosanna-scopellitiReggina, 33 anni appena compiuti e neo-mamma: Rosanna Scopelliti è uno dei volti più giovani, sani, puliti e nuovi della politica: eletta deputata nel 2013 dopo anni di attivismo e militanza antimafia, stasera alle 18 sarà a Palmi per un evento in cui relazionerà sulla Riforma Costituzionale insieme al Ministro Alfano.

Ai microfoni di StrettoWeb, spiega la propria posizione sulla Riforma in vista del Referendum del 4 Dicembre.

Area Popolare appoggia il referendum costituzionale, come giudica la riforma?

E’ una buona riforma che mette al centro la sovranità dei cittadini, riduce i costi della politica e i tempi di attuazione delle leggi“.

Quali sono, a suo avviso, i passaggi più significativi di questa riforma costituzionale?

Da meridionale sicuramente la modifica del Titolo V che rimette ordine nel federalismo pasticciato che ha molto danneggiato in particolare le nostre regioni. E ad esempio ha consentito alle mafie di continuare a prosperare approfittando di una legislazione delle diverse regioni spesso contraddittoria. Questo a mio avviso è uno dei punti più importanti della riforma. Poi il superamento del bicameralismo paritario che permetterà di legiferare in maniera più spedita evitando il ping pong tra le due camere. Un esempio su tutti: il Nuovo codice Antimafia al cui interno ci sono anche importanti provvedimenti per il riutilizzo e la confisca dei beni sequestrati ai mafiosi. Dopo essere stato approvato alla Camera è passato al Senato e lì è praticamente fermo da più di un anno. Alla luce degli ultimi scandali proprio sui beni confiscati, ha idea di quanto sarebbe stato utile renderlo effettivo nei giusti tempi? E potrei andare avanti per ore“.

Per quali motivi invita i cittadini a votare “sì”?

Perché questa riforma renderà il Paese più competitivo in termini di occupazione, più equo assegnando allo Stato le norme generali per la tutela della salute le politiche sociali e la sicurezza alimentare e più efficiente nella promulgazione delle leggi. Ma ai cittadini dico soprattutto una cosa di cui purtroppo si sta parlando poco o addirittura facendo disinformazione: la loro, la nostra, partecipazione attiva alla vita politica viene molto rafforzata grazie in particolare a tre istituti introdotti ex novo o rinnovati: l’introduzione del referendum propositivo che prima non c’era, l’obbligo per il Parlamento di discutere le leggi di iniziativa popolare, la riduzione del quorum per il referendum abrogativo che renderà molto più difficile il suo boicottaggio da parte di chi non vuole cambiare“.

Esattamente 10 anni fa gli stessi esponenti del Pd che oggi chiedono l’approvazione di questa riforma, fecero le barricate per bocciare una riforma molto simile che però era stata proposta da Berlusconi. Lei che è stata eletta in parlamento con il PdL, cosa ne pensa? E cosa pensa del fatto che – esattamente al contrario – Berlusconi e Forza Italia oggi dicano “no” ad una riforma molto simile a quella che dieci anni fa presentarono con piena convinzione?

In realtà chi nel centrosinistra fece le barricate 10 anni fa contro la proposta di Berlusconi continua a fare le barricate anche oggi contro Renzi e la maggioranza del proprio partito. In questo i vari D’Alema e Bersani sono coerenti. Non lo sono invece gli amici di Forza Italia che pure hanno votato favorevolmente per questa riforma nei primi passaggi. Ma siamo abituati alle incongruenze forziste: fosse stato per loro avrebbero dato il Paese in pasto all’instabilità per tutelare gli interessi personali del proprio leader che ragionevolmente a inizio legislatura aveva invece fortemente voluto un governo di larghe intese col PD. Rompendo con Renzi -voglio ricordarlo- per non essersi accordati sull’elezione di un galantuomo come Mattarella alla Presidenza della Repubblica“.

Cosa pensa che succederà in Italia dal 5 dicembre in poi qualora dovesse vincere il Sì?

Si continuerà il cammino riformatore di cui tanto abbiamo bisogno. E lo si potrà fare in un impianto istituzionale rinnovato e molto più efficiente di quello attuale. I risultati si vedranno nel medio termine, ma è compito di questa nuova e giovane classe dirigente avviare il cambiamento e lasciare il Paese migliore di come lo abbiamo trovato“.

E se invece dovesse vincere il No, ritiene che Renzi debba dimettersi?

Renzi è una persona molto determinata e coerente. Se ha detto una cosa non credo proprio che farà il contrario“.

Sempre in caso di vittoria del No, ha anche lei preoccupazioni sulla stabilità del nostro Paese oppure considera “catastrofiste” alcune funeste previsioni?

Sono ottimista per natura ma sicuramente si sarà persa una grande opportunità. Che non tornerà per molto tempo a venire. Perché onestamente non credo a quanti dicono: dal 5 dicembre se vince il no in 6 mesi avremo una nuova riforma. Sono gli stessi che non l’hanno fatta in 20 anni, alcuni anche governando. Da persona del sud che ama il sud però una preoccupazione ce l’ho: il NO rafforzerebbe a destra la leadership di Matteo Salvini, il più anti-meridionale tra i politici italiani. Ma noi abbiamo la memoria lunga e non dimentichiamo i suoi coretti razzisti contro il sud“.

Quale pensa possa essere una valida alternativa moderata rispetto al dilagare del populismo di Grillo da una parte e di Salvini dall’altra?

Grillo chi? Quello delle firme false? Anzi, pardon, copiate? I moderati hanno bisogno di concretezza. Chi li rappresenta? Sono di parte. Ovviamente le rispondo Area Popolare. Una forza giovane e concreta che ha saputo influire sulle scelte del governo mettendo al centro della sua azione politica i temi della famiglia, del mezzogiorno, della sicurezza e della legalità“.

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