Casa, l’Ape è costata 145 euro in più nel 2016

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certificazione ape di casaArriva una prima interessante statistica sul costo dell’Ape, l’attestazione di prestazione energetica che è diventata obbligatoria nel nostro Paese: nel 2016, la spesa necessaria per ottenere l’attestato è aumentata del 17% con un costo medio nazionale pari a 145 euro.

Casa, quanto mi costi! Questo è un pensiero comune in tutte le persone che fanno i conti (è il caso di dirlo) con fatture, bollette e altri costi legati alla gestione domestica; negli ultimi anni, poi, a questo monte si aggiunto anche un ulteriore obbligo, quello della Ape, l’attestazione di prestazione energetica.

Cos’è l’Ape. Questo documento rappresenta, in parole povere, la targa energetica dell’immobile, riportandone tutte le caratteristiche inerenti i consumi, così da arrivare, in sintesi, all’espressione della particolare classe di appartenenza legata al suo consumo energetico. L’atto è obbligatorio per casi specifici, ed è utile in modo particolare nei casi di rogito per gli atti notarili di compravendita, ma anche per stipulare contratti d’affitto, per richiedere l’accesso alle detrazioni fiscali, per pubblicizzare annunci immobiliari e per ottenere gli incentivi statali sull’energia prodotta da impianti fotovoltaici.

L’attestazione utile. Già da quanto scritto si capisce che stanno diventando sempre più sistematici e frequenti i controlli sui certificati di prestazione energetica; un fattore, questo, che si lega poi la sensibilità sempre crescente sulle tematiche del rispetto dell’ambiente in cui viviamo, e che ha contribuito nell’ultimo anno a generare un incremento nelle richieste per l’attestato Ape. Una crescita che ha interessato non solo il versante quantitativo, ma anche l’aspetto legato al costo della redazione.

Documenti più cari. Come rivelato da un recente studio dell’Osservatorio di ProntoPro.it, infatti, nel corso dell’ultimo anno si è assistito a livello nazionale all’aumento medio dei costi per la redazione degli attestati: in dettaglio, l’incremento si è attestato intorno al 17% rispetto alla spesa sostenuta nel 2015, raggiungendo dunque un budget pari a 145 euro.

Una diversa cognizione. Ancor più importante, però, è il fatto che aumentino le richieste per gli attestati di prestazione energetica da parte degli italiani, che sembrano dunque aver compreso anche gli effetti positivi di conoscere in dettaglio lo studio dei consumi energetici e l’analisi delle attività svolte nella conduzione e nella gestione degli edifici, anche privati. 

Obiettivo risparmio. Il primo riflesso immediato è quello di individuare le misure di efficientamento energetico, studiando e definendo gli strumenti per una gestione più sostenibile degli immobili. Un obiettivo raggiungibile anche grazie alle nuove soluzioni proposte dal mercato, come le nuove gamme di prodotti elettrici a risparmio energetico o gli innovativi impianti tecnologici, disponibili anche online sull’ecommerce shop.puntoluce.net, il primo servizio italiano completo di vendita online di materiale elettrico.

Quanto costa l’Ape. Il report ha utilizzato come campione un bilocale di 79 metri quadrati, provvedendo a una analisi territoriale che ha svelato una certa difformità di costo a livello italiano: sul podio delle città più care, infatti, si trovano tre capoluoghi del Nord Italia, ovvero Trento, Trieste e Aosta, dove si spende decisamente di più rispetto al resto dello Stivale. Questo significa che il documento Ape in queste città raggiunge, rispettivamente, il prezzo di 200, 170 e 165 euro; di poco sotto la quota necessaria a Milano, che si ferma a 160 euro.

Il Sud è più economico. Dall’altro lato della classifica, e quindi tra le città più economiche per gli utenti, si posizionano in pratica tutte le zone dell’Italia Meridionale: l’attestato energetico a Campobasso costa 120 euro, a Napoli 115 e a Potenza solo 100 euro, dato più basso di tutto il Paese.

Una spesa necessaria. Eppure, come spiegano i redattori dello studio, questo incremento (definito comunque “leggero”) dei costi legati alla redazione delle attestazioni non andrebbe letto in chiave completamente negativa: nonostante infatti la crescita numerica dei professionisti che offrono questo servizio e dunque l’aumento della concorrenza, gli operatori non stanno virando verso un semplice abbattimento dei costi a danno della qualità e della validità del documento, ma propongono un servizio accurato che richiede una ponderazione attenta e misurata, da retribuire adeguatamente.

Angelo Vargiu

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