L’ultimo viaggio della “littorina” della Piana di Gioia Tauro

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La littorina dal mare di Gioia Tauro correva, tra gli uliveti, verso l’interno collegando i paesi della “Piana” per poi inerpicarsi sulla montagna fino a Cinquefrondi. Un tempo era il treno che prendevano i braccianti per raggiungere i campi e gli emigranti per incrociare la ferrovia tirrenica che li avrebbe portati lontano. Negli ultimi anni era il treno degli studenti, dei pendolari e di immigrati africani e asiatici, ma dopo più di ottanta anni di attività improvvisamente è diventato l’ennesimo “ramo secco” della rete ferroviaria italiana. Ci sono state proteste e anche proposte, ma per ora il treno fermo segna la perdita di un servizio collettivo e pure di un pezzo della memoria e del paesaggio di una intera zona. Quella della Calabria e dei treni è una storia importante fatta di distacchi dolorosi, fatiche, ma anche speranze e sogni. Le “tracce indelebili” che il treno ha lasciato in generazioni di calabresi sono raccontate nel libro “Andata e ritorno, Treni stazioni paesi della Calabria errante”, con testi di Francesco Adornato, foto di Carlo Desideri e una prefazione di Annarosa Macrì. Il libro è dedicato all’ultimo viaggio della littorina della “Piana”.

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