Rifiuti: Piana di Gioia Tauro al collasso. Intervistato in esclusiva un lavoratore ex Piana Ambiente

StrettoWeb

La situazione dei rifiuti nella Piana di Gioia Tauro ha raggiunto una situazione insostenibile sia dal punto di vista dei servizi e sia per la precaria condizione igienico sanitaria che si è creata. “È infatti  molto grave – dicono dal sindacato della Cgil– la situazione nei Comuni con cumuli di rifiuti per strada che stanno causando una puzza nauseabonda ed una miriade di roghi sparsi per le città. È comunque, sotto gli occhi di tutti -continuano i componenti del sindacato della Camusso- il fallimento di chi ha gestito il sistema , un fallimento che, verticalmente nella piramide gerarchiche delle istituzioni, coinvolge tutti dai comuni, per passare alla Provincia, alla Regione ed al Governo. È evidente che, per divisioni e per giochi di “potere” e di “poltrone” non si riesce a trovare una rapida ed efficace soluzione al problema”.Per troppo tempo, forse, si è pensato di demandare il problema ad altri scaricando le responsabilità e non affrontando e non intervenendo in maniera seria e puntuale. Nino Calogero, segretario generale della Cgil Piana critica ” la venuta di Pugliano all’assemblea dei sindaci della Piana ed evidenziamo che la Regione Calabria stà scaricando tutto sui comuni; di fatto chiamandoli ai propri impegni trascurando però il ruolo fondamentale che l’ente regionale in tema di rifiuti ha e deve avere. È vergognoso che ad oggi, quando mancano due mesi dalla fine del commissariamento rifiuti, la regione non sia ancora intervenuta per trovare delle soluzioni adeguate ad un sistema che è al collasso e che sta portando molti comuni a chiudere anche le scuole, per una grave carenza di igiene. Si stà di fatto passando dal “modello Reggio” al “modello spazzatura””. Intanto, i lavoratori della ex Piana Ambiente, società che si occupava del “ritiro” dei rifiuti nel territorio della Piana di Gioia Tauro, sono rimasti senza stipendio e senza lavoro, “nonostante i continui proclami dei primi cittadini, gli impegni del Prefetto e le rassicurazioni dell’ente Provincia, e ci preoccupa- conclude Calogero- che ancora si stia discutendo se far nascere un soggetto unico oppure addirittura la nascita di tre associazioni di comuni divise in tre sotto ambiti nella Piana”. Intervistato in esclusiva per StrettoWeb, un lavoratore ex Piana Ambiente, rimasto volutamente anonimo, il quale ci dice “la situazione è insostenibile. E’ da mesi che siamo senza stipendio e sarebbe opportuno, quanto meno, che ci pagassero la cassa integrazione. Ho una famiglia da mantenere – continua- è opportuno che chi di dovere si mettesse la mano sulla coscienza”. Il lavoratore continua “ho quasi cinquanta anni, cosi come molti miei colleghi, che futuro avremo? Dove troveremo un altro lavoro in età cosi “avanzata”? Sul fallimento di Piana Ambiente – conclude- paghi chi ha realmente ha responsabilità e non di certo noi poveri lavoratori”

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