A Taranto un convegno sul Sud e sul ruolo del mare: per CONFASSOCIAZIONI la reggina Filomena Tucci

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Per il rilancio del Sud, compresa la Calabria, è necessario puntare sul mare e sullo sviluppo dei collegamenti

tucci“Dieci anni di crisi economica richiedono oggi soluzioni creative e nuove vie di sviluppo. Fare squadra e restare uniti è la risposta del Sud alla crisi”. Lo ha dichiarato Filomena Tucci, Responsabile Coordinamento Sud Italia di CONFASSOCIAZIONI. “Come espresso nel Manifesto del Sud lanciato da CONFASSOCIAZIONI nel 2014 – ha continuato Tucci che è anche responsabile Governance Iassp – il Mezzogiorno è l’importante convitato di pietra in tutte le discussioni sulla crisi e sulle ricette per il rilancio della crescita: parte fondamentale e spesso dimenticata rappresenta il 35% della popolazione italiana e circa un quarto del PIL italiano. Il convegno “Le Vie del Mare. Una modernità senza tempo di una Terra Magna” che si è svolgtomartedì 23 maggio presso l’IISS Pacinotti Fermi ha offerto con il suo parterre di relatori un buon piano di lavoro per parlare del Sud, delle sue potenzialità inespresse, delle opportunità che può offrire”.

“La scelta di Taranto non è casuale – ha precisato Alfredo Forestapresidente di Visioni da Sud, associazione promotrice del convegno – poiché rappresenta da sempre l’emblema della Terra Magna, quel Sud intriso di cultura che ha generato lo sviluppo della civiltà. Oggi quello stesso Sud è il Mezzogiorno, cronica bocciatura dal 1870. Aldilà di pensieri negativi e catastrofici che possono spontaneamente sorgere valutando la realtà attuale, è opportuno guardare all’Italia e all’Europa in maniera propositiva e progressista – non dimentichiamo che le rotte marittime del Golfo di Taranto rappresentano ancora la più moderna infrastruttura che collega l’Europa all’Oriente – e dove il nostro Sud vuole recuperare il suo storico ruolo di Terra Magna” .

“Il Sud può rispondere concretamente e positivamente alla crisi – ha chiosato infine Filomena Tucci – grazie al lavoro in rete.  E il patrocinio di CONFASSOCIAZIONI, la rete delle reti, vuole rappresentare proprio questo pensiero. Uniti possiamo vincere e diventare modello di rilancio per l’Italia tutta, grazie al nostro patrimonio culturale, turistico, enogastronomico che tutto il mondo ci invidia. Per sostenere nel migliore dei modi tutto ciò è necessario sia lavorare sul capitale professionale e umano, sia optare per investimenti maggiori nelle infrastrutture materiali e immateriali per trovare nuove soluzioni a vecchi problemi. Come ad esempio riaprire l’interesse sui collegamenti via mare così da ovviare ad un problema storico e sempre più critico del Mezzogiorno e cioè  il collegamento per le vie tradizionali”.

Il mare, dunque, potrebbe essere la risposta giusta a problemi che ormai da tempo affliggono il nostro Sud, ovvero inquinamento, disoccupazione e città quasi abbandonato a se stesse. In merito è intervenuto anche l’assessore alla logistica della Regione Calabria Francesco Russo, che non ha partecipato all’incontro svoltosi a Taranto, ma si è detto favorevole allo sviluppo dei collegamenti, sempre più necessari per un rilancio della Calabria. Della stessa opinione anche Francesco Verri presidente del Club Velico Crotone. Russo ha focalizzato l’attenzione, in particolare, sulle mini-crociere e sul miglioramento del collegamento dell’asse ionica attraverso la ferrovia.

“Lo scenario regionale della Calabria si svolge in quello del Mezzogiorno – si legge nel Piano Regionale dei Trasporti della Regione, adottato nel 2016 –. La minore competitività delle regioni del Mezzogiorno deriva non solo da una rilevante marginalità territoriale, ma anche da una situazione ormai stratificata nel tempo che vede manifestarsi un divario nei fattori di sviluppo, tra i quali ovviamente lo stato delle reti e dei servizi di logistica per le attività produttive localizzate in tali aree […] Oltre a sviluppare i collegamenti con il nord risulta fondamentale per la Calabria migliorare i collegamenti con le regioni più prossime, anche del versante adriatico, e con la Sicilia, per integrarsi ed integrare il contesto territoriale”. In particolare si sottolinea nel PRT la rilevanza della direttrice jonica quale collegamento verso la dorsale adriatica, tra aree ad elevata valenza economica, dalla Sicilia, verso Puglia ed i Balcani.

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