A Rosarno continua l’emergenza immigrati: le istituzioni sono silenti

StrettoWeb

A tre anni dalla rivolta di Rosarno e’ ancora emergenza in tutta la Piana di Gioia Tauro per le condizioni in cui vivono gli immigrati che lavorano alla raccolta degli agrumi. Il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi e il sindaco di San Ferdinando Domenico Modafferi chiedono interventi rapidi. Ieri si è svolto un incontro in Prefettura con Comuni, Regione e Provincia e la conclusione è stato un nulla di fatto. Difatti la Regione Calabria, onde evitare di sforare il patto di stabilità, non ha intenzione di mettere risorse, mentre l’ente di Palazzo Foti, metterà a disposizione i fondi per pagare la luce. I Comuni interessati, San Ferdinando e Rosarno, visti i continui tagli governativi, non hanno fondi da investire. Sono fondamentali, per gli immigrati, brandine, materassi, tende oltre che vestiario e cibo.La Cgil stima, in tutta la piana di Gioia Tauro, la presenza di 25 mila immigrati di cui 17 mila nelle strutture di accoglienza, le quali stanno letteralmente “scoppiando”. Tra l’altro, i lavoratori stagionali, rischiano di avere una brutta sorpresa: si prospetta, infatti, una stagione negativa sia per le clementine e sia per le arance. E’ opportuno l’intervento di gente di buona volontà ( che siano politici o meno poco cambia) affinchè la situzione non degeneri e affinchè gli immigrati possano vivere in maniera decente.

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