Palermo: la Procura della Corte Conti indaga sull’Irfis-Fin Sicilia

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Il Presidente dell’Irfis, Francesco Maiolini

E’ bufera per la Irfis-Fin Sicilia (la Finanziaria per lo Sviluppo della Sicilia). La Procura della Corte dei Conti, dopo un esposto dell’ex assessore regionale all’economia, Gaetano Armao, ha aperto una istruttoria sull’ex Istituto per il mediocredito siciliano, trasformato di recente in società finanziaria.

Agli amministratori dell’Irfis, viene contestato di avere avviato procedure per mettere a patrimonio societario circa 183 milioni di euro senza aver avviato le dovute procedure di autorizzazione del socio unico. Le risorse regionali venivano accantonate in appositi fondi, e attraverso Irfis-FinSicilia, servivano a finanziare piccole e medie imprese. Nel mirino ci sono anche operazioni di acquisizione di società (Sviluppo Italia Sicilia e Cape Sicilia) che sarebbero avvenute senza i passaggi autorizzativi e deliberativi del socio unico, cioe’ la Regione, e un piano di 15-20 assunzioni di personale nonostante la presenza di una legge che blocca nuovi ingressi nell’amministrazione pubblica e nelle sue controllate.

Il Presidente dell’Irfis, Francesco Maiolini, è finito recentemente al centro di un’altra inchiesta, questa volta della magistratura ordinaria, per il periodo in cui ricopriva il ruolo di direttore generale di Banca Nuova (popolare di Vicenza). La Procura di Caltanissetta sta valutando gli atti trasmessi dai colleghi di Palermo che indagando su Banca Nuova per il reato di usura bancaria intercettarono una telefonata tra Maiolini e l’attuale procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo. Della vicenda sono stati informati anche l’Autorità di vigilanza dei contratti pubblici e la Banca d’Italia.

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