Strage di Ustica, la condanna della Cassazione: lo Stato dovrà risarcire i familiari delle vittime

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Ottantuno furono le vittime causate dal disatro avvenuto il 27 giugno del 1980: l’aereo Douglas DC-9, partito dall’Aeroporto di Bologna e diretto verso Palermo si squarciò incredibilmente in volo per poi scomparire in mare. I primi corpi di quelle 81 persone vennero ritrovati il giorno dopo. L’aereo era precipitato esattamente tra le isole di Ponza e Ustica. Quel tragico giorno persero la vita 77 passeggeri, tra cui 11 bambini, e quattro membri dell’equipaggio. I giudici ora confermano la tesi del missile. Non fu, infatti, una bomba a causare la strage, come si era detto. Non fu un’esplosione interna a causare la morte di tutte quelle persone. Secondo i magistrati della Cassazione, ”e’ abbondantemente e congruamente motivata” la tesi che fu un missile ad abbattere il Dc9 dell’Itavia il 27 giugno 1980. E ora tocca allo Stato, secondo quanto emesso dalla Corte di Cassazione di Palermo, risarcire i familiari delle vittime. E’ riconosciuta allo Stato la responsabilità di non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli. E’ quanto emerge dalla prima sentenza definitiva di condanna al risarcimento, cancellando quel velo d’ombra che si era concluso sempre in un nulla di fatto nell’ambito dei processi penali.
E’ un giorno memorabile, in quanto, finalmente dopo anni di processi, la Cassazione ha respinto un ricorso presentato dal Ministero della Difesa e delle Infrastrutture e Trasporti, confermando che comunque i familiari delle vittime devono essere risarciti.
Si puo’ tirare un sospiro di sollievo su questa sentenza, che finalmente mette la parola ‘fine’ alla vicenda” afferma il giudice Rosario Priore, protagonista dell’inchiesta sulla strage nei cieli di Ustica (fa sua la tesi del missile per l’abbattimento del Dc9 ), ai microfoni dell’Adnkronos. “Non posso esprimere sentimenti di soddisfazione o insoddisfazione ne’ posso permettermi di dire che questa sentenza e’ giusta o quella precedente era sbagliata – dichiara Priore – Sicuramente saranno soddisfatti i parenti delle vittime, dopo un iter processuale, sia in sede civile che penale, che e’ stato lungo e travagliato e che finalmente riconosce il loro diritto al risarcimento”. Quanto alla tesi del missile, “e’ quella che io ho sostenuto e che e’ stata accolta in primo grado e dai vari pm in tutti i gradi, ma non accolta dalla Cassazione in sede penale. Ora – avverte – si porra’ un problema, visto che c’e’ una sentenza di una sezione civile che accoglie la tesi del missile, in contrasto con una sentenza della sezione penale, sempre della Cassazione, che accolse invece la tesi dell’ordigno interno all’aeromobile. Si pone un ‘conflitto’ fra queste due sentenze, entrambe definitive. Forse, si dovra’ provvedere“, conclude Priore.
Ho gia’ contattato l’avvocatura dello stato per la costituzione di parte civile della Regione Sicilia e l’avvio di un procedimento per rafforzare la richiesta di risarcimento dei danni a favore delle famiglie delle vittime” ha affermato il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta a Bruxelles.

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