Reggio Calabria, i dati ufficiali certificano il flop della raccolta differenziata porta a porta maldestramente imposto tre anni fa dall’Amministrazione Falcomatà: il sistema non funziona, la città è al 27% lontanissima dai limiti imposti dalla legge e rischia un’altra stangata
L’ARPACAL ha pubblicato il rapporto ufficiale sulla produzione e gestione rifiuti delle provincie calabresi e dei capoluoghi di provincia per l’anno 2016, ultimo dato disponibile. La valutazione, realizzata dal Dott. Clemente Migliorino (Resp. Sezione Catasto rifiuti) e dal Dott. Fabrizio Trapuzzano sulla scorta dei dati inviati dai vari comuni, è stata trasmessa all’Istituto Superiore per la protezione e ricerca ambientale (I.S.P.R.A.). Nel dettaglio il report certifica come la provincia di Reggio Calabria sia 4ª tra le 5 calabresi, con una produzione di RD (rifiuto differenziato) del solo 19,01% sul totale, dietro Cosenza (37,40%), Catanzaro (30,46%) e Vibo Valentia (21,69%), mentre la Città di Reggio Calabria è posizionata al 3° posto, con una produzione di RD per il 2016 pari al 27,76% dei rifiuti prodotti, dietro Cosenza (52,12%) e Catanzaro (39,65%). Quest’ultimo dato cittadino, non solo è ben lontano dal 35% che si sarebbe dovuto raggiungere nel 2015, ma oltremodo basso rispetto al 40% previsto il 2016, come considerato dalla relazione e nel rispetto della Legge regionale. Pena l’aumento della tariffa a discapito dei cittadini! I reggini, quindi, oltre al danno della città sporca e al disagio che fa impazzire molti per la raccolta della spazzatura, rischiano anche la beffa di una nuova pesantissima stangata.
E’ evidente – e su StrettoWeb lo scriviamo da anni – che questo sistema di raccolta differenziata non può funzionare in una città come Reggio Calabria. Infatti in alcuna città di 200.000 abitanti è stato mai vagliato un sistema con queste modalità. E sarebbe raccapricciante mettere in discussione la raccolta differenziata in sè, in quanto rappresenta la soluzione a molti problemi ambientali, economici e sociali. Ma dipende da come la si organizza. Tra l’altro Reggio Calabria già una decina di anni fa raccoglieva risultati straordinari ed era un esempio da seguire. Nel lontano 2008, infatti, Reggio Calabria era già al 16%, una percentuale tra le migliori di tutto il Centro/Sud per l’epoca (parliamo di nove anni fa). Ed era una città pulita, in cui il sistema di raccolta differenziata non prevedeva il porta a porta e funzionava molto bene. Erano gli anni in cui Reggio vinceva le “Cartoniadi“, le Olimpiadi della raccolta differenziata, imponendosi come leader del settore a livello nazionale.
Ricordate i cassonetti di plastica blu, bianchi e gialli posizionati in tutta la città fuori dalle abitazioni? Era quella la raccolta differenziata che funzionava a Reggio: la portava avanti la Fata Morgana, che proprio nel 2008 – l’anno di massimo boom in città – aveva realizzato una massiccia campagna di sensibilizzazione insieme al CONAI, i cui testimonial erano Ciccio Cozza, allora capitano della Reggina in serie A, e sua moglie Manila Nazzaro, Miss Italia.
Oggi, invece, la Fata Morgana non c’è più (la Leonia neanche), tutto è affidato al Comune che tramite l’Avr ha imposto – senza alcuna condivisione con i cittadini – un modello balordo di porta-a-porta che non può funzionare. L’eliminazione forzata dei cassonetti, inoltre, determina una perenne emergenza che riduce la città in un grande immondezzaio: siamo di nuovo in emergenza, come segnalato nei giorni scorsi e come documentano le fotografie dei cittadini infuriati. Inoltre le tasse continuano ad aumentare: che senso ha tutto questo? La raccolta dei mastelli viene sospesa nei giorni festivi (!!!) e spesso e volentieri salta senza preavviso, così la spazzatura rimane alla mercè degli animali randagi.
Sul tema oggi è intervenuto anche il portavoce di Federazione cittadina dei Verdi, architetto Vincenzo Giordano, che ripercorre i passi burocratici che hanno portato a questo disastro: “Il 9 gennaio del 2015 la Giunta Falcomatà appena insediata, ha deliberato l’approvazione della “Relazione” ai sensi dell’art. 34 comma 20 del D.L. 179/2012 (Legge 221/2012) ed ha autorizzato il raggiungimento degli obiettivi di implementazione sulla raccolta differenziata, nel rispetto dei dettami della Legge regionale n. 14 del 11/08/14. In sintesi, veniva approvata questa relazione che, sempre ai sensi della L.R. n. 14/14, oltre a descrivere lo stato dell’arte dell’emergenza rifiuti cittadina, dava indicazioni sul raggiungimento dei vari step per la produzione del Rifiuto Differenziato, necessari alla riduzione delle tariffe. Inoltre, la predetta relazione, già presentata a fine 2013 dal dirigente del Settore “Politiche ambientali e culturali” e di cui i commissari avevano richiesto integrazione con nota 5726 del 14/01/2014, è propedeutica all’affidamento dei servizi di igiene urbana di durata pluriennale, da noi attualmente svolti da “AVR s.p.a.” di Roma. Anche su questi affidamenti ci sarebbe da chiarire qualcosa visto che la società in questione, già incaricata dai commissari il 16/11/2013 per 180 gg con ordinanza contingibile e urgente, vincitrice di gara pubblica del 25/11/2014 (dopo 356 gg!!) con un’offerta di 8.540.500,00€ rispetto la base d’asta di 8.636.363,64 €, è ancora oggi affidataria del servizio. Sarebbe necessaria più trasparenza su quest’ultimo contratto d’appalto, si suppone a firma dall’amministrazione Falcomatà, ed il cui servizio viene espletato senza alcun controllo da parte della stazione appaltante e senza versare alcuna somma economica sulla vendita del rifiuto differenziato. In definitiva, nonostante quanto deliberato, questa amministrazione non è riuscita a rispettare nei i termini di delibera né i dettami della Legge regionale, costringendo i cittadini a pagare una tariffa già alta e da domani anche maggiorata, oltre che convivere con cumuli di rifiuti che, per coerenza, sono presenti sia al centro che nella periferia cittadina! Per questo la Federazione cittadina dei Verdi di Reggio Calabria ritiene doveroso che il sindaco Falcomatà chiarisca a tutta la cittadinanza l’attuale rapporto contrattuale con l’AVR s.p.a. e consideri se, il lavoro svolto dal Suo assessorato all’Ambiente in merito alla gestione rifiuti, ora tradotto in termini percentuali, sia il risultato di un’inadeguatezza alla mansione o di adeguatezza ad altro!”
Se questa doveva essere la “Svolta“…