Barcellona Pozzo di Gotto, nel processo Pozzo I eseguite condanne per circa 78 anni di carcere

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E’ stata pronunciata oggi pomeriggio, martedì 5 marzo, la sentenza di primo grado, nel processo legato all’operazione antimafia “Pozzo I“, che nel 2009 portò all’arresto dei vertici di Cosa Nostra barcellonese con l’accusa di associazione mafiosa, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza mediante violenza, minacce e molti altri reati. Il presidente del Collegio Penale, Maria Tindara Celi, ha condannato i sei imputati che avevano scelto il rito ordinario. Condanne per circa 78 anni di carcere. Con la conferma del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, sono stati condannati Tindaro Calabrese e Carmelo D’Amico a 18 anni, Antonino Calderone e Antonino Bellinvia  a 12 anni, mentre con l’accusa di estorsione aggravata e danneggiamento, sono stati condannati Mariano Foti e Gaetano Chiofalo a 9 anni. Il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, costituitosi parte civile, dovrà essere risarcito di quasi 150 mila euro. L’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore della Dda Giuseppe Verzera, aveva richiesto 24 anni per Tindaro Bellinvia, 22 anni per Tindaro Calabrese, 20 anni per Carmelo D’Amico, 18 anni per Antonio Calderone e Mariano Foti e 17 anni per Gaetano Chiofalo. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Giuseppe Lo Presti e Tommaso Calderone.

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