Messina: gli attivisti del Pinelli riaccendono i riflettori sul ‘Parco Aldo Moro’

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_vida_foto_MC_606_1Messina ha una nuova ZTL (zona temporaneamente liberata) che magari un giorno ci auguriamo possa rimanere aperta e fruibile dalla città. Stiamo parlando del Parco Aldo Moro, uno spazio verde di circa 3000 metri quadri situato su viale Regina Margherita, nei pressi della scuola Ignatianum. La riapertura (temporanea) del Parco Aldo Moro è stata possibile grazie all’intervento degli attivisti del Pinelli che, dopo la Galleria Inps e la chiesetta sconsacrata di via Peculio Frumentario, provano a mettere sotto i riflettori l’ennesimo spazio negato alla città.

Breve storia del Parco Aldo Moro – Dal 1949 il Comune di Messina ha concesso all’Istituto di Geofisica e vulcanologia di Roma di installare delle strumentazioni di rilevamento dei dati sismografici. Il contratto tra il Comune e l’Ingv prevedeva espressamente che l’istituto mantenesse le aree verdi accessibili alla cittadinanza e ben curate. Da circa 19 anni (da quando l’Ingv non utilizza di fatto le strutture) tutto questo non accade e uno spazio così importante è stato negato a migliaia di cittadini messinesi. Nel 2006, l’allora primo cittadino Francantonio Genovese ribadiva la concessione all’Ingv di questi spazi con la clausola che il verde dovesse essere tenuto in perfetto stato e fruibile alla cittadinanza, ma non accadde nulla. Poco più di un anno fa, nel gennaio del 2012, è stata realizzata una perizia per gli interventi di messa in sicurezza, ringhiere e barriere protettive, interventi di scerbatura, qualche panchina e dei giochi per bambini. Per un totale da investire (a carico del Comune) di circa 20mila euro. Purtroppo, anche questa volta, dopo la firma del 20 gennaio 2012 tutto è rimasto fermo, e ancora oggi questo progetto di recupero del parco è rimasto solo una “scartoffia” impolverata tra gli scaffali di Palazzo Zanca mentre i cittadini continuano a non poter usufruire di questo spazio.

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