Igea Virtus-Rocca di Caprileone, la tensione è già massima. I tifosi igeani replicano alle accuse sollevate dal sindaco di Rocca di Caprilone

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537358_2963286018838_755766823_nIl momento più atteso è ormai alle porte. Domenica prossima, allo stadio d’Alcontres, la gara tra l’Igea Virtus e il Rocca di Caprileone stabilirà chi tra le due squadre taglierà il traguardo dell’Eccellenza. Una gara sentita ma al quale si arriva in un clima non certamente ideale. La rivalità, in particolare tra le due tifoserie, è aumentata durante la stagione, con duri scambi di accuse da entrambi i lati. Ieri l’ultimo atto. Al termine della vittoriosa trasferta dei giallorossi a Galati Mamertino, infatti, secondo indiscrezioni, un gruppetto di tifosi igeani, anziché fare ritorno immediatamente a Barcellona Pozzo di Gotto, si sarebbe recato nella piazza centrale del Comune di Rocca di Caprileone, inneggiando cori e accedendo fumogeni. Inoltre, questo sempre secondo indiscrezioni (prontamente smentite dal comunicato dei tifosi igeani), gli stessi avrebbero minacciato un tesserato del Rocca di Caprileone che si trovava nel medesimo posto. Al fatto, cosi come riporta un quotidiano on-line, avrebbe assistito il sindaco del paese Bernadette Grasso, che avrebbe presentato esposto al Prefetto. Lo stesso sindaco, oltre a denunciare l’accaduto, avrebbe chiesto anche che la gara possa essere disputata in campo neutro. Oggi, tramite comunicato stampa, la replica dei tifosi giallorossi. Di seguito il comunicato:

“Abbiamo appreso dalla stampa del grande clamore che ha suscitato la nostra sfilata nella piazza di Rocca di Caprileone.
Siamo molto dispiaciuti di avere turbato gli animi con la nostra presenza. La nostra voleva soltanto essere una manifestazione di entusiasmo. Tornavamo, infatti, da una trasferta difficile con una vittoria importante che ci permetteva di sognare addirittura la vittoria del campionato. Di ritorno da Galati Mamertino, abbiamo pensato di fermarci con il nostro pullman a Rocca di Caprileone per manifestare la nostra gioia e cantare qualche coro in vista della partita decisiva di domenica prossima.
Questa e solo questa era la nostra intenzione.
Abbiamo acceso un fumogeno, è vero. Abbiamo lanciato due cori, ma come se ne fanno tanti allo stadio. E poi siamo andati via. Non abbiamo messo le mani addosso a nessuno e ci mancherebbe. E, inoltre, non abbiamo minacciato proprio nessuno. Se poi il coro: “Ci vediamo a Barcellona” viene interpretato come una minaccia, significa che nei nostri confronti ci sono dei pregiudizi non indifferenti.
Siamo una tifoseria che si è sempre distinta, anche nei caldi campi della C2, per il suo calore e la sua passione, ma lungi da noi andare a fare guerre in piccole comunità con le quali ci stiamo misurando. Non rientra nei nostri canoni.
Peraltro, per noi sono sepolte anche le scaramucce della gara d’andata quando siamo stati pesantemente insultati prima di salire sul pullman ed il nostro presidente è stato addirittura definito mafioso da qualcuno. Il nostro presidente che è una persona dal cuore grande, ci teniamo a precisarlo.
Gradiremmo, insomma, non essere oggetto di strumentalizzazioni per fatti che rischiano di essere ingigantiti.
Con la presente, chiediamo evidentemente scusa alla comunità di Rocca di Caprileone se, con il nostro eccesso di calore, abbiamo creato turbamenti.
Nel contempo, invitiamo gli sportivi biancazzurri a raggiungere serenamente il D’Alcontres perché per noi la partita si giocherà solo ed esclusivamente sul manto erboso del rettangolo di gioco. Nessuno di noi si avvicinerà neanche lontanamente alla vostra gente e, statene certi, non ci sarà nulla che andrà oltre il semplice sfottò verbale. A fine partita, vincitori e vinti usciranno comunque tra gli applausi per questa bella e accesa sfida che ci hanno regalato.
Vogliamo inoltre scusarci con la società Igea Virtus Barcellona se questo malinteso può avere creato problemi. Siamo e saremo eternamente grati alla nostra dirigenza ed al nostro staff per averci consentito di rivivere le emozioni che solo la magica Igea Virtus può regalare, raggiungendo una traguardo fatto di mille sacrifici.

Armata 98, Nucleo Martello, Ultras ’91”

Per chi ama il calcio, speriamo che la gara di domenica la vincano tutti. Una gara dove a gioire dovrà essere lo sport e lo spettacolo. Una partita che a farla da padrone dovrà essere una cornice d’altri tempi e di altre categorie. Quasi a ricordarci che, in questo giocattolo un po’ rotto chiamato calcio, qualcosa si può ancora salvare. Tutti ci auguriamo che non sia solo una speranza….

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