Gaggi (Me), l’antico villaggio “Ghost Town”: il mistero di Cavallaro e la leggenda del “borgo maledetto”

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La storia di “Cavallaro”, antico borgo Ghost Town di Gaggi in provincia di Messina

Ci sono viaggiatori che non possono resistere alla tentazione di visitare una città fantasma. Le ghost town sono sospese tra mistero, leggende e curiosità che possono essere scoperti solo con una visita… sul campo. Vi proponiamo la storia riguardante “Cavallaro”, antico borgo Ghost Town di Gaggi, comune della provincia di Messina.
Un tempo lontano, sorgeva in Sicilia tra le sponde del fiume Alcantara, un piccolo comune, Kaliggi. Alienato da Taormina, di cui anticamente faceva parte, divenne un borgo autonomo dopo essere stato acquistato dal facoltoso marchese Giuseppe Barrile. Gaggi vantava un caratteristico borgo situato nella zona alta del paese che tutti chiamavano ‘Cavallaro’. I vicoletti e le stradine del  minuscolo abitato, ricordavano uno stile architettonico e urbanistico di rara bellezza araba. È qui che sorgeva la Chiesa Madre dedicata a Maria SS. Annunziata, che rappresentava il luogo di culto più importante del comune: un vero monumento da custodire e mantenere nel tempo. Si narra che durante la costruzione della chiesetta, erano molti i viandanti che vi passavano di fronte, per godere di una piccola pausa ristoratrice durante il pellegrinaggio verso la Madonna della Catena. Un
giorno, un’anziana signora dall’aspetto malconcio, notò il marchese dare ordini agli operai; decise così di chiedergli del denaro che le sarebbe servito per acquistare del pane e dell’acqua per il suo tragitto. Il marchese rifiutò, minacciando la donna di andare via, o l’avrebbe cacciata lui stesso. La donna, presa dall’ira, scagliò così una maledizione contro il marchese: chiunque avesse tentato di completare la costruzione del campanile sarebbe
morto cadendo giù dal campanile stesso. Proferite le parole, la vecchia andò via per proseguire il suo pellegrinaggio. Il marchese pensando a quelle parole così minacciose, decise di abbandonare il paese, fermando di conseguenza la costruzione del campanile che restò incompleto. Gli abitanti del borgo, anch’essi spaventati per gli effetti della maledizione, seguirono il suo esempio e per circa cinquant’anni nessuno osò mai più abitare a Cavallaro. Il
marchese, pensando di sfuggire alla maledizione, si trasferì a Palermo. Fu inutile. Durante la celebrazione del santo patrono, cadde dal campanile della cattedrale e… morì. Si racconta ancora oggi che la sua anima aleggi senza pace nel borgo di Cavallaro e guardando il campanile nelle notti di luna piena è possibile vederla volare giù…
Quella che vi abbiamo raccontato è una storia che, da queste parti, conoscono tutti. Non è difficile sentirla raccontare dagli abitanti che mantengono così vivo l’alone di mistero sul borgo Cavallaro, sul marchese riottoso, sulla vecchina vendicativa e sul campanile oggetto della maledizione. Cavallaro è oggi una ghost town che merita una visita!
Marcello Favazza e Gabriele Intelisano

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