Messina, dissesto finanziario per il Comune dei commissari: pronta la delibera, città allo sbando in vista delle elezioni

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Comune di Messina Palazzo ZancaArriva il dissesto finanziario per il Comune di Messina, la “città dei commissari“: Palazzo Zanca, infatti, è stato commissariato ben tre volte nell’arco di 8 anni, con i commissari che hanno guidato il Comune peloritano dal 2004 al 2005, dal 2007 al 2008 e poi ancora adesso, dallo scorso autunno fino ad ora (è in carica il commissario straordinario Luigi Croce). Non è bastato, però: nella città senza sindaci e assessori, di fatto senza politica, si manifesta in queste ore lo spettro del dissesto finanziario.
Il piano di riequilibrio varato negli ultimi mesi, è stato bocciato sia dal Collegio dei revisori dei conti che dall’Avvocatura. Il commissario Croce, quindi, sembra ormai rassegnato: si attende solo l’ufficialità della dichiarazione del dissesto, e la delibera da portare in Consiglio è già pronta.
Inoltre il Comune dovrà pagare entro un mese più di sette milioni di euro per aver sforato il Patto di Stabilità nel 2011.
E pensare che il commissario Croce aveva imposto ai messinesi grandi sacrifici, come l’aumento delle imposte dell’IMU fino al suo tetto massimo previsto dalla legge, proprio per “evitare lo spettro del dissesto“. Che però, adesso, si materializza in tutta la sua drammaticità.
La città è sempre più allo sbando, il Comune non è in grado di garantire i servizi essenziali, a partire da quelli sociali, con anziani e disabili abbandonati a se stessi. Una situazione analoga a quella di moltissime altre realtà italiane, a partire dalle grandi città.
Clima teso anche tra gli esponenti politici: la campagna elettorale in vista delle elezioni comunali in programma per 9 e 10 giugno passa in secondo piano, numerosi esponenti dei più svariati partiti rischiano l’incandidabilità per 5 anni in quanto “responsabili” del dissesto finanziario, così come previsto dalla legge.

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