‘Ndrangheta, sequestro di beni, il capo della squadra mobile: “Tolte dal mercato imprese che inquinano la libera concorrenza”

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PoliziaE’ un risultato importante perche’ nella lotta alla criminalita’ organizzata non bastano gli arresti. Per disarticolare una cosca e’ importante aggredire i patrimoni illecitamente acquisiti”. Lo afferma il capo della squadra mobile di Reggio Calabria, Gennaro Semeraro, commentando il sequestro operato stamani di beni per dieci milioni di euro a due presunti affiliati a cosche del reggino. Il provvedimento e’ stato eseguito da personale dell’Ufficio misure di prevenzione della Divisione anticrimine della Questura di Reggio e del Commissariato di Palmi al termine di indagini patrimoniali che hanno costituito il seguito di un’inchiesta condotta dalla squadra mobile. ‘‘Sono state tolte dal mercato – ha aggiunto Semeraro – imprese tipicamente mafiose che condizionano, inquinano, ‘dopano’ il mercato, andando ad alterare la libera concorrenza a danno delle imprese oneste. Il fatto che tre delle aziende sequestrate avessero sede in Lombardia dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, che la ‘ndrangheta investe soprattutto al nord perche’ piu’ redditizio e per cercare di sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine”.

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