Caso Fallara, Scopelliti: “da lei c’era da imparare, si sta buttando fango su chi non può difendersi”

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orsola fallaraQui si sta dicendo di tutto e di più contro una persona che non può più difendersi. Orsola Fallara era una che stava in ufficio dalle otto di mattina fino alle 11 di sera, da lei c’era da imparare, dava insegnamento in termini di impegno sul lavoro e per l’amore che ci metteva” è uno dei passaggi salienti della deposizione in aula, dinanzi al Collegio presieduto da Olga Tarzia, del Governatore Giuseppe Scopelliti riferiti alla dirigente del Comune di Reggio Calabria, suicidatasi nel 2010 alle prime avvisaglie dello scandalo finanziario, che di lì a poco avrebbe travolto il Comune di Reggio Calabria.  

orsola fallara 01

La dottoressa Fallara – ha detto Scopelliti rispondendo alle domande del pm – e’ stata oggetto di un’attenzione mediatica che non ha eguali, letteralmente bombardata da alcuni mezzi di informazione che hanno messo una persona, in quel momento debole, in condizione di estrema debolezza. Fallara aveva un momento della sua vita difficile, separata da poco dal marito, la figlia viveva fuori, non aveva un buon rapporto con i propri familiari, si trovo’ in un momento difficilissimo. Ecco perche’ fa una conferenza stampa a 4 ore dal suicidio, si scusa con i familiari e con Peppe Scopelliti, perche’ – ha concluso il presidente della regione citando le parole della dirigente suicida – ho agito non nel rispetto dei suoi principi“.

E’, quindi, la campagna mediatica “insostenibile” condotta contro di lei ad essere indicata come una delle cause che l’avrebbero spinta alla scelta più tragica per la vita di un uomo; se per certi versi il ritratto che Scopelliti fa della Fallara è di una donna dal carattere forte, che addirittura era arrivata ad uno “scontro” con Veneziano, assessore dell’epoca, dall’altro viene ritratta come una donna che si è trovata in una condizione di debolezza per problemi personali e non ha retto alla pressione mediatica, a cui è stata sottoposta. Rimangono, tuttavia, troppi punti oscuri, per i quali il Pm Sara Ombra chiede chiarezza all’ex sindaco della città.

scopelliti e fallaraDei 47 incarichi dati alla Fallara per rappresentare l’ente dinanzi la Commissione Tributaria anche Scopelliti si dichiara “stupito”. “La Fallara nell’arco dell’anno 2008-2010 si liquidò 160mila euro di parcelle, mentre è da quando sono andato via io, che la Fallara si è liquidata oltre 600mila euro. Io mi sono ritrovato ad aver firmato 40-50 provvedimenti ma non avrei mai pensato di trovarmi davanti a tale situazione. Quando mi è arrivato l’avviso di garanzia, pensavo fosse relativo a uno-due episodi, uno due mandati”.

Alla presidente Tarzia, che gli ha chiesto perche’ non avesse mai revocato l’incarico alla FallaraScopelliti ha risposto: “Perche’ quello e’ ruolo strategico, dove non voglio una persona che dica sempre si'”.
scopelliti“Mai nessuno della mia maggioranza – ha chiarito Scopelliti venne a dirmi o va via la Fallara o non si puo’ andare avanti“. Anzi, i bilanci che venivano prodotti “per noi erano perfetti, quindi non ho avuto mai nessuna perplessita‘”. Scopelliti ha anche spiegato il perche’ lui stesso assunse a un certo punto la delega al bilancio, fino allora ricoperta da Fabrizio Veneziano: “Ci fu un contrasto tra la dottoressa Fallara e l’assessore Veneziano, due soggetti molto forti, Veneziano mi chiese di essere trasferito ad altro incarico, si trattava di uno scontro legato a fattori prettamente caratteriali, poca capacita’ e propensione al dialogo tra due caratteri forti che si scontravano spesso. La Fallara aveva un carattere forte e spesso si scontravano su varie circostanza, e Veneziano mi chiese di essere spostato ad altro settore dell’amministrazione, capita spesso nella pubblica amministrazione, e’ ricorrente“.

Ma è sui rilievi effettuati dalla Corte dei Conti che la tensione sale e i nervi si fanno tesi. Da un lato il Governatore, che chiama in causa gli organi tecnici di Palazzo San Giorgio, dall’altra il Pm Ombra.

E’ facile oggi dire che c’era un problema di bilancio, ma chi doveva rilevarlo? Il Sindaco? O gli organi tecnici? La Corte ci ha sempre approvato i bilanci chiedendoci dei chiarimenti ai quali noi abbiamo risposto. Se avessi conosciuto il problema del bilancio non avrei chiesto a Berlusconi un finanziamento come fu per Catania o Roma?”.

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