Forza Italia: Scopelliti segue Berlusconi e fa “scacco matto” alla fronda interna del Pdl reggino. Ma cosa resta di decenni di militanza??

StrettoWeb

BERLUSCONI-FORZA-ITALIA-770x588Ritorno al passato. Precisamente ritorno al 1994 quando sulla scena politica entra Silvio Berlusconi con il suo nuovo partito “Forza Italia” e Roberto Baggio ai Mondiali Usa ’94 sbaglia il rigore contro il Brasile.

Oggi siamo nel 2013, sono passati 18 anni, eppure Silvio Berlusconi rientra in scena con Forza Italia..chissà se Baggio potrà tirare di nuovo quel rigore e farci vivere una notte magica?

Sulla rinascita del partito berlusconiano, costola del PdL, si sta tanto parlando in questi giorni d’estate; la decisione di Berlusconi di “distruggere” la sua creazione per tornare a Forza Italia sembra tanto un revival de “Il primo amore non si scorda mai”.

berlusconi scopellitiE per un partito che nasce, un altro muore…e con esso tutto quel bagaglio di ideali, background, insegnamenti che portava la Destra di Almirante. Ci fermiamo agli anni del Segretario volutamente; quelli successivi sono stati un fallimento e non solo per colpa di Gianfranco Fini. Un’intera classe dirigente proveniente dal MSI ha sbagliato, ha svenduto gli ideali per le poltrone ed oggi rischiano di scomparire nonostante i tentativi di riunione sotto “cose nere” o cose simili.

Il nostro interesse è tuttavia rivolto alla Calabria e agli umori scatenati da questa decisione di rifondare Forza Italia.

A Reggio in tempi record è nato il comitato “Forza Italia”, di cui sono ferventi sostenitori il Presidente della Provincia, Raffa, il coordinatore del Pdl, Roy Biasi, e altri forzisti della prima ora. Sognavano e auspicavano da anni che il leader Berlusconi prendesse questa decisione e ponesse fine alla tanto sofferta alleanza con gli aennini per ritornare a quella Forza Italia, che “faceva sognare la gente”.

REGGIO CALABRIA: CONSIGLIO DEI MINISTRIUn partito, di cui loro erano i principali esponenti, ma solo perché a Reggio predominava Alleanza Nazionale. Ma se Alleanza Nazionale non c’è più e il suo storico leader, Giuseppe Scopelliti, decide di passare a Forza Italia sulle orme di Silvio Berlusconi, come la mettiamo? Saranno disposti gli ex forzisti a non “essere più padroni neppure in casa loro”?

La decisione di Scopelliti di abbandonare le sue origini più destrorse ha spiazzato tutti; in primis gli ex camerati, quelli che Scopelliti guidava, ma anche gli autentici “berluscones”, che di fatto ancora una volta in Calabria rischiano di essere annientati dal carisma del governatore, su cui Berlusconi ha una fiducia incondizionata essendo l’ultimo dei vincenti. Quello del Governatore è l’ennesimo “scacco matto” alla fronda interna del Pdl reggino, a quei Peppe Raffa, Nino Foti, Roy Biasi & company che giorno dopo giorno provano a screditarlo con un’estenuante lotta ai fianchi che, però, al momento, non ha portato a nessun risultato concreto; anzi, Scopelliti continua ad affermare le proprie liste e i propri uomini in tutte le elezioni amministrative accrescendo sempre più la stima del Cavaliere nei suoi confronti. Il dato di fatto politico di questa vicenda è che oggi la fronda interna del Pdl reggino resta a guardare le mosse strategiche e vincenti del governatore.

scopelliti-primiIl “non interessa il nome del partito” di Scopelliti non convince, però. Siamo coscienti che sono finiti gli anni ’70, che il tempo della vera politica è finita con lo scioglimento di AN e del suo storico movimento giovanile, Azione Giovani, e che questa di Forza Italia è una mera operazione politica, ne siamo coscienti.

Ma delle “idee che diventano azione”, degli striscioni fatti a mano con la pittura, delle uscite per attaccare manifesti con colla e scopa..che ne è rimasto? Le famose sezioni lasceranno definitivamente il posto ai club in cui riunirsi per fare politica? Scusate, ma noi non ci crediamo. E alle riunioni nei palazzi continueremo sempre a preferire i banchetti e i gazebo nelle piazze. Quelle di cui Peppe Scopelliti è stato protagonista assoluto per lunghi decenni, dai tempi del Fronte della Gioventù fino ad Azione Giovani, poi Alleanza Nazionale e infine il Pdl. Il futuro? Sicuramente più lontano da quella militanza ormai sostituita da uno stile sempre più borghese.

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