Reggio Calabria: Adriana Palumbo incontra gli studenti della scuola media “Spanò Bolani” [GALLERY]

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Reggio Calabria: la scrittrice Adriana Palumbo, autrice de “Le valigie di Auschwitz”, incontra gli studenti della scuola media “Spanò Bolani”

La valigia, come segno tangibile d’identità morale e come scoperta di emotività, alla base del romanzo storico di Daniela Palumbo dove ne “Le valigie di Auschwitz” ha colto la storicità portante della memoria collettiva “la memoria personale finisce, ma quella collettiva resta e diventa famiglia umana”. Così la Palumbo si presenta, martedì 19 febbraio, agli alunni della scuola media “Spanò Bolani” di Reggio Calabria, ponendo in essere la storia dell’essere umano in un iter catartico nel quale, attraverso la narrazione di cinque bambini ebrei, racconta la shoah. Gli alunni, nel secondo incontro con l’autore, dopo quello di “Sulle onde della libertà” con Nicoletta Bortolotti, seguono il filo conduttore di un progetto annuale di lettura-critica conoscitiva dei contesti sociali e storici, che hanno accompagnato il genere umano. “Si concretizza un percorso didattico-sinergico e un connubio sociale, che coinvolge gli studenti verso la consapevolezza individuale della verità storica, attraverso la tangibilità della lettura” sottolinea Giuseppe Romeo, preside dell’Istituto De Amicis-Bolani. Raccontare la shoah ai ragazzi, sostiene la scrittrice Palumbo “non scegliendo il percorso dell’orrore, ma l’esclusione e l’emarginazione, il senso di solitudine dei ragazzi, percependo le loro emozioni”. Un percorso letterario di suggestioni, dove il male è sì qualcosa che “viene da un altro uomo” ma può essere contrastato e scoprire che il cambiamento può sussistere anche quando l’ideologia nasce da un forza dirompente e negativa. Così Emelin, Carlo, Jacob, Hannah e Dawid, i piccoli ebrei di Auschwitz diventano memoria storica e si materializzano sui volti degli alunni, nel salone “Monsignor Ferro” del De Amicis-Bolani, per scoprire la storia dell’essere umano, attraverso una scrittura emozionale e come rimarca l’autrice “lo scrivere è l’ascoltare il detto e il non detto, le storie nascono da ciò che si ascolta e si interiorizza”. Scrivere è entrare quindi dentro la storia, ma ancor di più, ascoltare è diventarne testimoni. “Questo progetto di lettura e scrittura conoscitive del sé e dell’altro” evidenzia Adriana Palumbo, vicepreside del “Bolani” fa parte di un progetto che detta momenti di riflessione”. Coinvolti, indi, gli alunni delle classi I H, II B, II H e III A della scuola media, in riflessioni ed emozioni sinergiche e in confronti emozionali con l’autrice de “Le valigie di Auschwitz” per ricordare i pezzi di una storia contenuti proprio in quelle valige lasciate nel campo di sterminio che hanno contenuto le storie, i sogni, le emozioni e le speranze spente, ma ancora vive in chi le ascolta.

Stefania Chirico Cardinali

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