Sicilia, province: a rischio stipendi e servizi. L’appello: “La regione intervenga”

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Regione sicilianaUn “urgente intervento finanziario” all’interno della manovra di assestamento di bilancio per assicurare fino al prossimo 31 dicembre “i servizi essenziali ed evitare in alcuni casi lo stato di dissesto“. E’ la richiesta che le nove Province regionali siciliane avanzeranno durante il vertice, in programma martedi’ prossimo con l’assessore alle Autonomie locali della Regione siciliana, Patrizia Valenti. La decisione e’ arrivata al termini di un incontro che il presidente dell’Unione regionale province siciliane, Giovanni Avanti, ha avuto con i commissari straordinari delle Province. In attesa della legge di riforma dell’ente intermedio, prevista entro la fine dell’anno, le nove Province, infatti, dovranno continuare ad assolvere le funzioni loro assegnate con particolare riferimento alla viabilita’ e ai servizi scolastici, in previsione dell’avvio del prossimo anno scolastico. “Con l’attuale situazione finanziaria – spiegano dall’Urps – oltre alle difficolta’ a garantire il pagamento degli stipendi, le amministrazioni provinciali non potranno assicurare servizi fondamentali quali l’assistenza igienico personale e il trasporto degli studenti disabili frequentanti gli istituti superiori”. ”Fra tagli dello Stato e della Regione – ha sottolineato Avanti – nel corso dell’ultimo anno le Province siciliane hanno subi’to una decurtazione di 150 milioni di euro. La Regione ha trattenuto una quota di 10 milioni dell’addizionale Enel. L’incontro di oggi e’ servito a mettere a punto una strategia finanziaria comune che tenga sempre conto delle specificita’ territoriali, senza pregiudicare l’erogazione dei servizi. Le nove Province siciliane dati alla mano – conclude Avanti – hanno dimostrato di avere ottimi rating di bilancio e buone capacita’ di indebitamento, ma di fronte a tagli cosi’ pesanti e’ evidente che qualunque equilibrio finanziario rischia di saltare”.

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