Reggio Calabria: due arresti per associazione mafiosa ed evasione [NOMI, FOTO, DETTAGLI]

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Reggio Calabria, controllo capillare del territorio da parte dei carabinieri: due arresti e due denunce, i dettagli

Nei giorni appena trascorsi, numerose pattuglie del Gruppo Carabinieri di Locri, sono state impegnate in un’operazione di controllo capillare del territorio che ha riguardato sia i centri dei maggiori paesi della giurisdizione sia le aree periferiche dove è più alta la percentuale di illegalità diffusa.

In tale ambito i Carabinieri della Stazione di Roccella Jonica e Caulonia hanno arrestato Giovanni Panaia, 44enne di Roccella, sottoposto agli arresti domiciliari ma sorpreso dai militari dell’Arma fuori dalla propria abitazione, dalla quale si era allontanato dopo essersi disfatto del braccialetto elettronico e Bruno Verdiglione, 61enne, destinatario di un ordine di esecuzione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Reggio Calabria per una pena di oltre 4 anni di reclusione, in ragione di una condanna per associazione di tipo mafioso nell’ambito dell’operazione “Metropolis”. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, aveva accertato come le cosche “Morabito” e “Aquino” riuscissero, attraverso una fitta rete di società italiane e con la forza dell’intimidazione mafiosa, a gestire e costruire importati complessi immobiliari nelle maggiori località balneari calabresi.

Inoltre, i Carabinieri del Radiomobile di Locri e di Roccella Jonica hanno denunciato rispettivamente un 36enne di Casignana e un 48enne statunitense, per guida in stato di ebbrezza alcolica. Gli uomini, nel corso di controlli alla circolazione stradale, sono stati sorpresi alla guida delle rispettive autovetture con un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti dalla legge.

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