Con la “Stretto Servizi Industrie srl” nasce davvero l’area metropolitana dello Stretto: Reggio e Messina unite nel mercato

StrettoWeb

logo_confindustriaDi Reggio Calabria come città metropolitana se ne parla ormai da tanti anni, forse da ieri qualcosa ha iniziato a muoversi e artefici del “passo in avanti ” sono state le sezioni di Confindustria di Reggio e Messina, che hanno dato vita alla “Stretto Servizi Industrie srl”.

Un progetto “innovativo e singolare nonché primo caso nazionale” – così lo ha definito il Presidente degli industriali reggini, Andrea Cuzzocrea, nel spiegare la mission di una società, che ha quale scopo quello di erogare servizi di carattere tecnico-organizzativo a beneficio delle imprese dell’area dello Stretto.

Un’iniziativa che va realmente verso la direzione di città metropolitana dello Stretto”- ha continuato Cuzzocrea; il Presidente degli industriali messinesi, Ivo Blandina, ha aggiunto: “Abbiamo messo in campo già da diversi mesi un processo di integrazione che si è concretizzato nella costituzione di una società di capitali che ha come obiettivo quello di rendere in maniera efficace servizi al sistema delle imprese che appartengono al sistema confindustriale di Reggio e Messina”. Andrea Cuzzocrea

La “Stretto Servizi Industrie Srl” coordinerà progetti complessi, erogherà servizi e supporterà le imprese nell’organizzazione di eventi e nelle attività di co-marketing, parteciperà alle Reti d’impresa per agevolare le piccole e medie imprese delle due sponde dello Stretto; già, dopo l’estate, è stato annunciato il primo “business speed date” tra Reggio e Messina.

Un concetto di città metropolitana che prende forma e concretezza–richiamando una velata polemica del vicepresidente nazionale di Confindustria con delega al Mezzogiorno, Alessandro Laterza: “Questo non è uno dei tanti annunci, ma la presentazione di qualcosa che è già stato fatto”.

Laterza ha evidenziato come la “Stretto Servizi Industrie” potrà costituire un punto di riferimento per l’impiego dei fondi strutturali europei, che in Calabria e Sicilia sono stati spesi per le percentuali del 25-27%; percentuali troppo basse per due regioni, che avrebbero bisogno di un notevole investimento soprattutto nelle infrastrutture.

Il riferimento è all’autostrada, ai trasporti dello Stretto con un’occhiata rivolta all’aeroporto “Tito Minniti” per il quale è stato stimato che un collegamento efficiente tra le due sponde varrebbe 200 mila passeggeri l’anno.

Gli industriali hanno gettato le basi…adesso tocca agli altri operatori economici e alla politica trasformare la Città Metropolitana in realtà.  Sfida lanciata.

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