Poker e Sindacati

StrettoWeb

Poker-e-SindacatiNell’Ottocento, con la rivoluzione industriale, nacquero le Trade Unions, che avevano lo scopo di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori nelle fabbriche.

Nel secolo successivo, un po’ alla volta, tutte le categorie di lavoratori ebbero rappresentanti che ne tutelavano gli interessi.

Nacquero così i vari sindacati che, con il tempo, si moltiplicarono e divennero sempre più potenti, contribuendo in modo decisivo all’ottenimento di migliori condizioni di vita nell’ambiente di lavoro.

Anche i capi dei sindacati assunsero un profilo sempre più alto e spesso divennero dei personaggi d’importanza paragonabile a quella dei più grandi imprenditori, con i quali venivano a trovarsi spesso attorno ad un tavolo.

Le modalità di trattativa con la controparte furono molteplici e talvolta assunsero anche degli aspetti piuttosto violenti, alimentando una continua litigiosità che spesso si protraeva anche per lungo tempo con risvolti non sempre prevedibili.

Ma quando ormai un certo benessere si era diffuso e distribuito fra quasi tutte le componenti della società, si fece strada la convinzione che sarebbe stato meglio ricercare forme di lotta meno dure.

Prendeva  giustamente piede l’idea di ricercare la soluzione dei problemi e delle controversie in un contesto più collaborativo, piuttosto che ricercare lo scontro diretto.

Non tutti erano però d’accordo, in quanto i Sindacati erano nati proprio in contrapposizione alla controparte e un comportamento più soft avrebbe potuto non trovare riscontro nelle aspettative dei soggetti rappresentati.

Si ricercò pertanto una soluzione che, da una parte, non andasse a ledere l’immagine battagliera che i sindacati si erano fatti nella storia e, dall’altra, non rendesse la vita ai sindacalisti troppo dura.

Si pensò così che, ogni volta che si fosse presentato un problema, si sarebbe potuto organizzare un torneo di poker tra i delegati delle varie organizzazioni sindacali e imprenditoriali, mettendo come posta le varie richieste e controproposte.

La vera natura degli incontri sarebbe dovuta però restare segreta, al fine di non tradire le aspettative dei lavoratori e degli imprenditori rappresentati, che invece avrebbero voluto delle trattative vere e combattute.

Le varie associazioni di categoria stabilirono così di adibire almeno una sala delle loro sedi per lo svolgimento di partite di poker.

I problemi più importanti venivano affrontati direttamente nelle sedi nazionali, dove le sale erano più capienti e certamente più accoglienti.

Non era consentito agli esterni di partecipare agli eventi, anche se come semplici spettatori.

I tornei duravano molto tempo e ciò contribuiva a mantenere nell’opinione pubblica la convinzione che i delegati avessero alacremente lavorato per trovare un punto d’incontro sulle reciproche esigenze.

Alla fine di ogni torneo venivano pubblicati i risultati delle trattative, determinati in base alla parte di appartenenza dei giocatori andati a premio.

Furono così tutti felici e contenti e cominciò un periodo di pace sociale, che mai si era avuto prima.

Saverio Spinelli

Condividi