Processo contro Mimmo Lucano, il dirigente della Prefettura: “parentopoli nel progetto Sprar”

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Processo contro Mimmo Lucano, una funzionaria della Prefettura: “una criticità emersa nel Cas di Riace è la permanenza dei migranti oltre il termine previsto dalla vigente normativa”

Prosegue il processo contro il sistema di accoglienza di Mimmo Lucano a Riace. Oggi è stata la funzionaria della Prefettura di Reggio Calabria, Maria Grazia Surace, a testimoniare oggi davanti ai giudici del Tribunale di Locri. “La principale criticità emersa nel Cas di Riace è la permanenza dei migranti oltre il termine previsto dalla vigente normativa“, ha affermato la funzionaria. Successivamente il collegio ha sentito il dirigente dell’ufficio contratti della Prefettura di Reggio, Salvatore Gullì, il quale ha ricostruito gli esiti di un’ispezione sollecitata dall’ex sindaco Lucano al prefetto a seguito della visita dei funzionari dell’Ufficio Centrale dello Sprar. Gullì ha evidenziato diverse criticità sollecitando un dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Siderno di verificare la presenza di una eventuale “parentopoli” nelle assunzioni del progetto Sprar. La verifica avrebbe accertato, secondo quanto ha evidenziato Gullì, che  alcuni dipendenti delle associazioni presenti a Riace erano congiunti con alcuni amministratori locali. Il processo è stato aggiornato a settembre

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