Cucullaro di Gambarie (RC): grande adesione di giovani ai campi della Piccola Opera Papa Giovanni

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Prunella-2013Un boom di adesione di giovani volontari che ha costretto gli organizzatori a dare uno stop alle adesioni per problemi logistici, un segno importante della voglia di impegnarsi da parte delle nuove generazioni in esperienze concrete di cittadinanza attiva e responsabile che raramente il mondo adulto riesce a proporre. Come se questi giovani aspettassero qualcuno che li invitasse a donarsi a impegnarsi in un’esperienza ricca di senso, dimostrando ancora una volta quale grande sensibilità e disponibilità vi è nei giovani se stimolati e coinvolti in esperienze concrete da chi riesce a testimoniare esperienze e progetti di vita che diano senso.

Anche quest’estate la Piccola Opera Papa Giovanni, in collaborazione dell’associazione Ottavo Giorno e del Centro Comunitario Agape, ha organizzato il soggiorno sociale per persone con disabilità a Cucullaro di Gambarie. Oltre cinquanta giovani presenti, un numero analogo a quelli che hanno partecipato ai precedenti campi di Prunella e di Melito P. S, promossi sempre da Piccola Opera e Agape. La larga partecipazione di giovani, molti alle prime esperienze, è stato uno dei frutti del lavoro fatto durante l’anno scolastico all’Istituto Panella-Vallauri ed al Liceo Scientifico Alessandro Volta che hanno aderito al progetto “Io non delego la mia vita” imperniato sulla figura e sull’insegnamento di don Italo Calabrò. Gli studenti, grazie anche al sostegno e all’accompagnamento degli insegnanti e dei rispettivi Dirigenti Scolastici, Anna Nucera e Mariella Palazzolo, dopo avere partecipato a un percorso formativo a scuola e nei centri di accoglienza, hanno iniziato le prime esperienze di servizio che hanno trovato poi nei campi di lavoro una tappa importante nel loro cammino di avvicinamento al mondo del volontariato.

Il campo di Cucullaro, appena concluso, ha avuto come slogan “ A meno che tu non ci tenga molto, niente andrà meglio o sarà risolto” ed è stato animato e coordinato con responsabilità ed entusiasmo dall’associazione Ottavo Giorno.

Un tema che voleva ricordare l’importanza che ha per i giovani il prendersi cura dell’altro, l’ assumersi responsabilità precise senza delegare le soluzioni dei problemi agli adulti. Al campo sono stati proprio i più giovani che con le loro testimonianze hanno insegnato agli adulti come stare accanto alle persone con disabilità, senza pregiudizi, senza preoccupazioni di come rapportarsi, con grande naturalezza , con quella attenzione che non è finzione, paternalismo o peggio ancora pietismo. Nonostante il numero elevato dei partecipanti (in totale circa 130 persone) si è creato un clima da grande famiglia, dove la diversità, la oggettiva condizione di fragilità di tanti, non era motivo di esclusione ma ricchezza da condividere. Un’esperienza straordinaria di come sia possibile vivere rapporti umani di reciproca accoglienza e integrazione dove ognuno è sentito utile e importante. La sensazione di gioia, di fraternità che si vive in questi seppur pochi giorni di permanenza accanto a tanti ragazzi o giovani in difficoltà con le loro famiglie, sia la testimonianza di quanto sia efficace l’esperienza del soggiorno sociale. Per i giovani è stato un  modo per continuare a fare scuola non sui libri ma confrontandosi con la vita reale fatta di sofferenze ma anche di assunzioni di responsabilità, un’educazione che mai le parole potrebbero tradurre o spiegare in modo altrettanto efficace. I momenti di formazione sui temi della cittadinanza attiva e della partecipazione, il confronto con testimoni, i momenti di partecipazione all’eucarestia guidati da don Antonino Iachino e proposti ai partecipanti, sono serviti a dare maggiore profondità e radici più robuste alla scelta del servizio anche nella prospettiva della continuità dell’esperienza.

La festa finale con tanto di grigliata e di ballo collettivo è stata la degna conclusione di una settimana vissuta all’insegna della fraternità e della gioia dello stare insieme in un atteggiamento di dono reciproco, con l’ impegno che si sono assunti tutti i partecipanti di far diventare ordinario il momento magico vissuto nel clima di Cucullaro trasformandolo per quanto possibile in stile di vita quotidiano.

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