Villa San Giovanni, il Pd accusa Siclari: “conflitto di interessi sul Parco dei Falchi”

StrettoWeb

Villa San Giovanni, il Pd accusa: “conflitto di interessi sul Parco dei Falchi. Il sindaco Siclari non affronta direttamente la problematica”

“L’ultimo Consiglio Comunale del 23 Settembre u.s., quello in cui la “minoranza” ha sfiduciato il Presidente Giustra, denunciando, politicamente, la palese parzialità di chi ha già da tempo cessato di rappresentare tutti i consiglieri per divenire la “stampella” di una maggioranza in bilico. Questo Consiglio Comunale – tenutosi sempre in ritardo, sempre in orari impossibili per i comuni cittadini ma funzionali alle esigenze numeriche della risicata Maggioranza – nel quale Il Sindaco e i suoi, scoprendo l’acqua calda, hanno tuonato contro la mozione di defenestrazione del Presidente del Consiglio dicendo: “non avete i numeri”! Il Consiglio di cui stiamo trattando, quindi, nell’ambito del quale, dicevamo, il Sindaco ha imparato, si spera, il concetto di “minoranza” che non significa, di certo, minorità d’azione o impossibilità di iniziativa politica e che, quindi, come tale, non impedisce l’esercizio duro di critica verso chi ha tradito il proprio ruolo super partes. Questo importante Consiglio, durante il quale i Consiglieri d’Opposizione hanno abbandonato i lavori per la mancanza di agibilità democratica e il Sindaco e i suoi hanno rimandato tutti i punti dell’ODG, non ha assorbito tutte le valenze politiche del 23 Settembre 2019 per Villa”, è quanto scrive in una nota il gruppo consiliare del Partito Democratico di Villa San Giovanni. “Nella stessa data, infatti –prosegue la nota- ma non in Consiglio, i Consiglieri di Opposizione hanno ricevuto in sordina la Risposta scritta del Sindaco alla Interrogazione prodotta dall’intera Minoranza il 29/08/2019, avente ad oggetto la questione “Parco dei Falchi”, l’incredibile confusione giuridico/amministrativa tra “interessi di famiglia” e Interesse Pubblico che coinvolge il Sindaco Siclari. Anche in questo contesto, infatti, senza comunicazioni nei preamboli dell’Assise, nel silenzio di un’Aula privata del contributo della Minoranza, il Sindaco, a sorpresa, dando lettura della “Risposta” ai “suoi” consiglieri, non ha mancato di “brillare” per alterigia e sfrontatezza impolitica e, evidentemente consigliato da qualche leguleio di corte, utilizzando malamente puntini sospensivi, omissis ed estrapolazioni, si è esercitato nella sua consueta azione tesa a confondere le acque, ad avvelenare i pozzi della corretta interlocuzione istituzionale e del dibattito pubblico. Allontanando come mosche fastidiose le proprie responsabilità di Amministratore imbattutosi (non senza colpe) in un evidente conflitto d’interesse, il Sindaco – nella Risposta, dicevamo – fa capire che non ha alcuna intenzione di intervenire sui suoi congiunti per togliere di torno quella vera e propria “Spada di Damocle” che ondeggia sulla testa della Città e che ha le forme giuridiche di una richiesta di risarcimento danni pari a 70 milioni di Euro! Ovviamente, Siclari non affronta direttamente la cosa, e dice di non c’entrare nulla nella vicenda, di non poter intervenire, di aver adempiuto solo – come Amministratore – ad atti dovuti e necessari e – tacendo sempre sul doppio ruolo di familiare dei ricorrenti in Appello e di Rappresentante della Città che resiste – prende addirittura in giro il Consiglieri interroganti, affermando, al massimo, di poter ritirare la memoria difensiva di costituzione in giudizio per Villa.

Non costituisce, questo, un insulto all’intelligenza di tutti i villesi? Cittadini che da lui e dalla sua famiglia vogliono ben altro: una decisione chiara che sgombri dubbi e paure: o il passo indietro o il ritiro dell’aggressione giudiziaria. Non si può, infatti, servire la Città e, allo stesso tempo, Mammona, potremmo dire parafrasando il celebre passo evangelico! Alla “questione di famiglia”, dunque, lo sproloquio del Sindaco dedica solo le ultime righe della Risposta, senza entrare nel merito, quindi, e dopo un veemente attacco – ormai consueto – alla Stampa e contro l’esercizio libero del diritto di informazione e critica, e qui, la presa in giro, il tono canzonatorio, diviene tragica rappresentazione delle simulazioni possibili dell’esercizio del Potere. Il Sindaco, infatti, ci tiene a precisare che “la Società appellante non ha nulla a che fare con la mia persona e i miei interessi” e che “non ne ho mai seguito le vicende”. Una Società – la ECO SRL – si badi bene, di cui solo fino a qualche anno addietro Giovanni Siclari è stato socio, insieme a padre e fratelli. Povera Villa! Dovrebbe essere l’unica e severa chiusa ad ogni commento ma l’ennesima provocazione non può lasciarci del tutto indifferenti, perché, se è vero che il Sindaco è, ovviamente, nervoso, è pur vero che questo atteggiamento finto irridente, aggressivo e pericoloso per la tenuta democratica cittadina, andrà senz’altro rappresentato al sig. Prefetto di Reggio Calabria cui l’Interrogazione Parco dei Falchi, come è noto, è stata prodotta. Nel merito, poi, Il conflitto d’interesse, come è evidente, esiste eccome! Perché la Società appellante, al di là di ogni nascondimento formale, è la Società della famiglia Siclari, le cui quote appartengono a soggetti nei confronti dei quali il Sindaco vanta, legittimamente, diritti successori! Una famiglia imprenditoriale unita, quella dei Siclari, a cui ovviamente auguriamo ogni bene negli affari, le cui vicende, però, non possono influenzare – come invece accade – e la richiesta di risarcimento milionario contro Villa ne è la prova – ruoli pubblici, l’Istituzione, le decisioni, le mancate decisioni, le prese di posizione o gli attendismi del Sindaco di Villa, del Sindaco di tutti”, conclude.

Condividi