Migranti, tragedia nella notte a Lampedusa: barchino con 50 persone a bordo affonda, 9 cadaveri trovati in mare. 8 bambini dispersi

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Tragedia in mare a Lampedusa, barchino si ribalta durante le operazioni di soccorso: 9 morti, 22 superstiti

Tragedia nella notte a Lampedusa, un barchino con a bordo 50 persone è naufragato a poche miglia dell’isola.  Secondo quanto si apprende, l’imbarcazione si è ribaltata durante le operazioni di trasbordo: i migranti, quando sono arrivate le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, si sono spostati tutti da un lato dell’imbarcazione, che si è ribaltata. Finora sono state tratte in salvo 22 persone e sono stati recuperati 9 cadaveri. Tra i dispersi ci sarebbero anche otto bambini. La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta ed è partita la caccia allo scafista che non si sa ancora se sia tra i dispersi. Dovrà rispondere del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte o lesioni come conseguenza di altro delitto. Intanto i soccorritori lavorano incessantemente per recuperare i cadaveri, i corpi delle vittime sarebbero ad almeno 50 metri di profondità. Sea Watch Italy, con un tweet, fa sapere che sta collaborando per la ricerca dei sopravvissuti nel naufragio.

L’ex sindaco di Lampedusa: “Quanti innocenti dovranno ancora morire?”

“L’ennesima tragedia a poche miglia da Lampedusa dimostra che i naufragi non sono una fatalità, ma il risultato di politiche, europee e nazionali, che hanno condannato migliaia di persone a un destino crudele“. Lo ha detto all’Adnkronos Giusi Nicolini, ex sindaca di Lampedusa in merito alla tragedia di stanotte. “Sopprimere il soccorso in mare, infatti, equivale a una condanna a morte prima di tutto nei confronti delle donne e dei bambini, che sono i primi a morire se una barca si ribalta, come è avvenuto stanotte nei pressi di Lampedusa – dice – In questi ultimi mesi abbiamo assistito a respingimenti in mare, omissioni di soccorso, gravissime violazioni dei diritti umani e delle norme internazionali”. “Mi chiedo quanti innocenti dovranno ancora morire per dimostrare che le teorie sul pull-factor sono una cinica strategia politica con la quale si ottengono due piccioni con una fava: decimare gli arrivi e moltiplicare i voti – aggiunge Nicolini – Oggi, quando le inchieste de l’Avvenire hanno dimostrato ulteriormente che al tavolo delle trattative per gli accordi con la Libia ha partecipato la criminalità organizzata libica, c’è solo un modo per onorare questi morti: organizzare urgentemente un dispositivo europeo nel Mediterraneo per il soccorso in mare e liberare al più presto le persone rinchiuse nei campi della Libia con un piano urgente di accoglienza concertato tra tutti i Paesi della UE”. “Commemorare ogni anno le 368 vittime del naufragio del 3 ottobre senza cancellare la vergogna della collaborazione con la sedicente Guardia Costiera libica, costruisce una gigantesca insopportabile ipocrisia“.

Salvini: “Gli scafisti festeggiano”

Stanotte è stato il disastro a Lampedusa: addirittura gli elicotteri, Guardia costiera, Marina, decine di immigrati arrivati, altre decine in arrivo. Non si può andare avanti così. Hanno aperto i porti, hanno aperto il rubinetto. Rischia di essere un disastro”. Lo ha detto Matteo Salvini a margine della sua visita a Trieste. “Spero che al governo ci sia qualcuno che fermi questo flusso perché altrimenti sono problemi. Il governo italiano in un mese ha vanificato il lavoro di un anno e mezzo, gli scafisti sono gli unici che stanno festeggiando. Spero che qualcuno a Roma si renda conto del disastro. A settembre e ottobre gli arrivi sono triplicati. A me basterebbe che (in Europa, ndr) i ministri italiani lavorassero per gli interessi nazionali e non per gli interessi dei francesi o dei tedeschi“- conclude il leader della Lega.

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