Da due mesi la commissione straordinaria chiamata a guidare il Comune di Reggio Calabria è monca. Non è stato ancora designato, infatti, il sostituto di Vincenzo Panico, ex coordinatore della triade commissariale, che nel luglio scorso è stato nominato dal Consiglio dei ministri dirigente della segreteria del Dipartimento di pubblica sicurezza. Nove riunioni ad oggi del Governo Letta non sono bastate a sciogliere gli indugi e ad inviare a Reggio il terzo componente della Commissione che potrebbe andare a svolgere il ruolo di Coordinatore oppure affiancare Giuseppe Castaldo (vice di Panico che dal suo addio sta di fatto tenendo le redini di palazzo San Giorgio) e Carmelo La Paglia. Certo questa melina stride, aspramente, con le promesse dell’ex Ministro Cancellieri che, nello sciogliere l’Amministrazione comunale di Reggio per “contiguità con la criminalità“, aveva parlato di “Stato vicino ai cittadini”, dichiarando a parole amore eterno a Reggio. Purtroppo così non è stato.
Presto ci si è dimenticati di una splendida città in riva allo Stretto, troppo presto si è scelto di abbandonarla al suo destino, senza troppi “oneri” mentali, senza un minimo sforzo intellettuale e programmatico, senza insomma assistere a quanto era stato promesso.
Lo stallo romano appesantisce il carico di lavoro per i “superstiti” che non solo si trovano a guidare per la prima volta un comune capoluogo di Provincia ma lo devono fare anche con risorse umane ed economiche limitate.
Gli “uffici” romani sono a lavoro per cercare, a breve, anzi brevissimo, il nome giusto e completare la triade.
Nella speranza che la nomina arrivi entro Maggio prossimo. In quella data saranno i reggini, probabilmente, a tornare padroni del loro destini. Attraverso le urne.
