Il poker e le Crociate

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Il-poker-e-le-CrociateNel 1095 si svolse il Concilio di Clermont, organizzato da papa Urbano II, con il solito interminabile torneo di poker.

Durante la competizione che, come sempre, fu molto combattuta, si evidenziò un problema che ad ogni concilio puntualmente si presentava.

Il problema delle fiches.

Infatti ogni delegazione voleva utilizzare le fiches che si usavano nella sua zona ed alle quali i loro giocatori erano chiaramente abituati.

Ciò comportava delle estenuanti perdite di tempo che, sommate al fatto che i bui restavano invariati durante tutto il torneo, allungavano la durata della competizione.

Maturò così, pian piano, la volontà di uniformare le fiches, una volta per tutte.

E quale migliore soluzione se non realizzare delle fiches identiche a quelle utilizzate da Gesù ed i dodici Apostoli durante l’ultimo poker (noto meglio come l’ultima cena) e che, per tradizione, erano dette “le sacre fiches”?

L’idea piacque a tutti.

Ma c’era un problema: le sacre fiches erano in Terra Santa.

E la Terra Santa era occupata dai Musulmani.

In breve si fece spazio l’idea di andare in Palestina per riportare le sacre fiches sotto giurisdizione cristiana.

Papa Urbano II, il giorno prima della conclusione del concilio, indisse così la prima crociata, ufficialmente per liberare Gerusalemme ma, in pratica, per portare a Roma le sacre fiches e per procedere quindi alla loro clonazione.

Alla prima crociata ne seguirono altre nei successivi due secoli, tutte sanguinose e con esiti alterni e, comunque, senza che fosse possibile raggiungere l’obiettivo.

Tuttora scienziati, collezionisti e giocatori di varie parti del mondo sono alla ricerca delle sacre fiches, cui sono peraltro attribuiti poteri straordinari.

Saverio Spinelli

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