Reggina, Rubin: il retroscena sull’estate, i paragoni con Foggia e gli attaccanti più forti affrontati. “Questa squadra in B…”

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L’esterno sinistro amaranto, Matteo Rubin, è stato ospite di ‘Buongiorno Reggina’, sui canali ufficiali del club: queste le sue parole

Arrivato quest’estate come uno degli uomini più esperti del gruppo, Matteo Rubin è stato costretto a convivere con più di un problema fisico che ne ha frenato l’impiego in campo. Adesso è recuperato e diventa una pedina inamovibile di Toscano in questa parte finale di stagione. L’esterno amaranto è stato ospite di ‘Buongiorno Reggina‘, sui canali ufficiali del club.

IL MOMENTO ATTUALE “Calcoli non ne abbiamo mai fatti sinceramente. Secondo il mio punto di vista queste 3 partite che arrivano sono fondamentali, poi da qui alla fine non sappiamo quanti punti faremo. Ci sono però tutte le possibilità per battere ogni record, ci proveremo. Se pensiamo già a Catanzaro e non alla Paganese sbagliamo, già da oggi siamo rivolti alla gara di domenica. Al Ceravolo sarà una partita da preparare da sola, così come con Bari e Ternana. Io però ho visto la Paganese e non è l’ultima arrivata”.

IL CAMPIONATO“Per vincere un campionato bisogna sapere anche come lo si fa. Se si può giocare bene, ok, altrimenti ci si può accontentare anche di vincere giocando male e con un tiro in porta. Non possiamo essere per forza quelli dell’andata, le avversarie ti affrontano in un altro modo. E’ difficile ora affrontare chiunque”.

LE PREVISIONI ESTIVE “Son venuto qui per portare a termine un obiettivo, quello di vincere il campionato. Quando sono venuto sembrava non fossimo candidati a farlo, per quello che si sentiva e si leggeva le favorite erano altre: Catanzaro, Bari, Ternana, Teramo. Poi vincendo una partita sull’altra ci abbiamo preso gusto e ora non vogliamo fermarci. Ovviamente in cuor nostro sapevamo che il nostro obiettivo era vincere. C’è stata una sinergia tra squadra, tifosi e città. Sapevamo di essere una squadra forte, al nostro interno, ma non lo volevamo dire. Abbiamo fatto capire, all’esterno, che non era così e che le favorite fossero altre”.

PARAGONI“Quest’anno come quello della promozione a Foggia? Un po’ diverso, questo secondo me è più difficile e più competitivo. Anche le piccole sono squadre difficili. E poi quel Foggia era una squadra che non aveva cambiato nulla, che aveva avversarie dirette meno forti. Abbiamo vinto gli scontri diretti e le abbiamo tagliate fuori”.

IL GRUPPO“Io conoscevo già Loiacono, Bertoncini, Reginaldo, Gasparetto. Tutti bravi ragazzi e sapevo fosse gente che nei momenti di difficoltà sapeva ricompattarsi e ricompattare. E’ normale, qualche malcontento c’è da parte di chi gioca meno, ma la posizione di classifica e il gruppo aiutano tantissimo”.

IL MIO NUOVO RUOLO E IL MERCATO INVERNALE “Io da centrale? Avevo dei dubbi, ero un po’ titubante. Poi ho parlato col mister, gli ho detto che volevo dare una mano ed imparare anche lì, visto che eravamo in emergenza per l’infortunio a Marchi. Peccato che poi mi sono fatto male. Sono contento di essere rimasto, non volevo lasciare le cose a metà. Ho detto al mio procuratore che non volevo andare via”.

IL PASSATO“Attaccanti più forti in carriera? Reginaldo e Denis sono veramente bravi. Poi sono stato con Recoba, Bianchi, Amoruso, Sereni, Viviano, Calaiò, Di Vaio. Contro, invece, mi viene da pensare a Lavezzi o Eto’o. Idolo da piccolo? Zambrotta, che poi ho avuto la fortuna di conoscere”.

UNO SGUARDO AL FUTURO “Questa squadra, nella B attuale, non ti dico dove potrebbe arrivare o che vincerebbe il campionato, però farebbe molto bene. C’è meno ritmo e più tecnica, le squadre concedono. Per come siamo abituati noi, per intensità e modo di giocare, potremmo toglierci qualche soddisfazione”.

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