Confesercenti Messina: “Decreto Cura Italia? Lo slittamento dei pagamenti non è sufficiente”

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Confesercenti Messina: “L’urlo di dolore che abbiamo lanciato è stato ascoltato solo in parte”

Confesercenti Messina fa una prima analisi del Decreto Coronavirus Ter, in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento del Governo rappresenta certamente una piccola ma importante risposta alle aziende, molte delle quali, soprattutto al sud e a Messina, letteralmente travolte dall’emergenza sanitaria in corso.
Restano però alcuni nodi a destare preoccupazione, primo fra tutti quello relativo alle scadenze fiscali delle imprese, che in base al Decreto Cura Italia sono state solo rinviate, ma che in realtà, secondo l’associazione di categoria, andrebbero “congelate”.
“L’urlo di dolore che abbiamo lanciato è stato ascoltato solo in parte, ma siamo fiduciosi che il Governo apporti delle modifiche al testo approvato. Non si può pensare che le imprese già senza fiato– afferma il presidente di Confesercenti Messina Alberto Palella– possano onorare le scadenze se non hanno nulla in cassa a causa della crisi Covid-19. Lo slittamento dei pagamenti non è sufficiente, sarebbe invece opportuno congelarli fino alla fine dell’emergenza o comunque differirli a non prima di fine ottobre. Occorre inoltre garantire liquidità immediata alle imprese e abbreviare le procedure burocratiche per ottenerla, altro nodo cruciale questo, per le aziende che devono rialzarsi dalla crisi.
C’è poi- prosegue Palella- il problema dei titoli a scadenza, che molti piccoli imprenditori hanno. Non avendo liquidità c’è il rischio concreto che vadano in protesto con il conseguente collasso del sistema bancario. Inoltre con i titoli in protesto, gli imprenditori avranno sempre più difficoltà di accesso al credito. Sarebbe necessario dunque, pur mantenendo la legittimità del credito, bloccare le procedure di protesto, per consentire alle imprese di respirare e potersi concentrare sulla ripartenza post crisi”.

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