Migranti della Tendopoli di San Ferdinando rifiutano i pasti caldi, Flai Cgil: “Protesta di poveri diavoli sfruttati”

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Migranti della tendopoli di San Ferdinando in rivolta, il commento del segretario del segretario Flai Cgil Gioia Tauro e dell’Ugl Agroalimentare della Calabria

Non tarda ad arrivare la risposta della Flai Cgil al rifiuto dei migranti ai pasti caldi donati dalla Protezione Civile e dalla Caritas diocesana. “Piu’ che rifiuto oserei dire– commenta il segretario Flai Cgil Rocco Borgese- una protesta ad una forma di solidarietà e pietismo perpetrato più volte nei loro confronti ma che questa volta, dato il momento assai difficile in cui ci troviamo, ha leso profondamente la loro dignità di uomini e donne i quali non tollererebbero più forme sporadiche di aiuti solo in casi estremi. La semi-rivolta portata avanti da un gruppo sparuto di residenti dell’attendamento, che alcuni hanno definito facinorosi, ma che io definisco a malincuore, poveri diavoli della terra, sfruttati, non può certo trovare il nostro plauso, ma certamente trova il più grande appoggio in tema di fratellanza ed amicizia. La protesta di quel giorno è da trovare semplicemente nell’ennesima umiliazione che hanno dovuto subire, lasciati soli ed abbandonati per mesi alla merce dell’imprudenza e noncuranza delle istituzioni, quando il mondo si organizzava come potere uscire e guardarsi dalla grande pandemia che ormai si è diffusa in maniera dilagante da oltre 3 mesi. Ed allora il coraggio da parte loro, di dire basta, di dire… andate via; fino adesso abbandonati come relitti negli abissi degli oceani… e solo alla fine il ricordo di loro classificati come ultimi tra gli ultimi. Poi la grande sparata del nuovo assessore Gallo con delega all’agricoltura: ‘’ ormai… sostiene, basta pensare a loro, adesso è il momento di pensare ai calabresi’’, e ci potrebbe anche stare, ma, questo non fa parte o no, della giunta Santelli che alla notizia del probabile arrivo della nave adibita ad ospedale galleggiante nel porto di Gioia Tauro, insieme agli altri suoi colleghi ha detto di no, sostenendo che la sanità calabrese a posti letto sarebbe satura? Roba da matti. Massima solidarietà incondizionata invece, da parte nostra, va al sindaco del comune di San Ferdinando Andrea Tripodi, il quale verso i migranti si è veramente sempre prodigato mettendo a disposizione tutto ed oltre le sue reali possibilità; la sua frase ‘’ oggi è un giorno triste ’’ mette a nudo le criticità del sistema tendopoli il quale non ha sortito gli effetti sperati. Per la tendopoli pensiamo che sia giunta l’ora di chiudere i battenti poiché se si vuole capire, non è il giusto modo dell’accoglienza; ci vogliono forme strutturali per una risoluzione definita del problema accompagnati da politiche di lavoro agricole assai differenti perseguite fino ad oggi ma non certo il ripristino dei voucher in agricoltura. La tendopoli, i soprusi, gli sfruttamenti finiranno solamente quando i giusti contratti con le giuste paghe e le tutele avranno giusta applicazione in ambito provinciale e nazionale , e solo così ognuno di loro, ogni bracciante immigrato, avrà possibilità di essere responsabile ed artefice del proprio destino”- conclude.

Durissimo commento dell’Ugl Agroalimentare della Calabria: “Fatto grave su cui fare chiarezza”

L’Ugl Agroalimentare della Calabria invece stigmatizza con toni durissimi i recenti avvenimenti accaduti nella tendopoli di San Ferdinando nella Piana di Gioa Tauro. “Si è trattato di un fatto grave ed inaccettabile, su cui è necessario fare piena chiarezza anche per evitare il possibile ripetersi di comportamenti aggressivi da parte di una minoranza degli ospiti della struttura.
Una minoranza aggressiva che con il suo atteggiamento ha impedito alla Regione Calabria, mediante la sua struttura di Protezione Civile, di predisporre una cucina da campo dedicata alle esigenze alimentari quotidiane di quanti risiedono nella tendopoli in questa fase di emergenza dovuta al terribile virus cinese Covid19 ed ha pure impedito quanti avessero voluto di fruire del servizio mensa in allestimento.
Gli stranieri presenti nella tendopoli vanno rispettati ed aiutati e nello stesso tempo essi devono rispettare la terra che li ospita e li aiuta. La Regione Calabria aveva il diritto di installare la cucina da campo e gli ospiti della tendopoli avrebbero dovuto avere la facoltà di fruirne o meno. Non può essere una minoranza aggressiva a decidere. Inoltre, mentre tutta Italia soffre di una grave crisi sanitaria ed economica ed anche la Calabria, Regione già ultima nelle varie graduatorie relative a reddito, occupazione e livello sanitario, si dibatte in una situazione di estremo disagio comportamenti violenti non hanno e non devono trovare alcuna cittadinanza, soprattutto di fronte ad una iniziativa lodevole istituzionale come quella di allestire una cucina mobile dedicata agli ultimi che vivono nella tendopoli”.
Per la Ugl Agroalimentare, “nell’esprimere apprezzamento per il grande lavoro svolto dalle forze di polizia e dai volontari che operano in loco, ritiene che i facinorosi che hanno imposto la non apertura della struttura, e che sicuramente non rappresentano la maggioranza silenziosa e pacifica degli abitanti della tendopoli, andrebbero isolati e sarebbe anche opportuno e necessario provare a capire le ragioni di un comportamento non plausibile.
Di sicuro l’attuale situazione non consente l’ipotesi di deroghe alle limitazioni alla mobilità imposte ai cittadini a tutela della salute pubblica ed in questa fase di grave crisi ogni iniziativa messa in campo dalle istituzioni a sostegno delle fasce deboli è utile e va nella giusta direzione”.

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