Coronavirus, la lettera di  ConfimpreseItalia al sindaco di Messina: “servono aiuti per le attività produttive”

StrettoWeb

ConfimpreseItalia scrive al sindaco di Messina per chiedere interventi per la ripresa delle attività produttive cittadine

“In questo momento di crisi economica e finanziaria, dovuta all’emergenza sanitaria in corso, ritengo sia necessario organizzare una cabina di regia, con la presenza delle Confederazioni datoriali presenti nella CCIAA di Messina, finalizzata al sostegno delle categorie produttive (artigiani, commercianti e lavoratori autonomi in genere con partita Iva) per l’utilizzo delle somme di cui in atto il Comune dispone”– a scriverlo è Giuseppe Santalco, vicepresidente Provinciale di ConfimpreseItalia di Messina, in una lettera inviata al sindaco De Luca e all’assessore alle Attività produzione e promozionali. Santalco, rappresentando le esigenze manifestate da parte del tessuto imprenditoriale locale e fermo restando che i lavoratori in atto non occupati saranno aiutati con la Cassa integrazione, ritiene sia opportuno un intervento del Comune, oltre a quello dello Stato, nei confronti delle piccole e medie imprese messinesi.
La proposta è quella di predisporre da parte del Comune un vero e proprio piano finanziario che preveda un sostegno economico mirato che potrebbe concretizzarsi in:
1) Supporto per il pagamento della locazione dei mesi di marzo, aprile e maggio delle botteghe adibite alla attività ed in atto chiuse.
2) Esenzione per i mesi di marzo, aprile e maggio e riduzione del 50% per i mesi successivi dei tributi locali che dette aziende dovranno pagare nel corso del corrente anno.
3) Concessione di:

a) contributo una tantum parametrato alla tipologia e grandezza delle aziende chiuse per il pagamento delle utenze relative ai mesi di marzo, aprile e maggio;

b) rimborso forfettario del 50% delle utenze relative ai due mesi successivi alla riapertura per contribuire alla liquidità aziendale.

4) Contributo forfettario a sostegno del danno subito a seguito del deperimento o scadenza della merce detenuta nei frigo degli esercizi commerciali.

Nella considerazione che le aziende alla riapertura avranno difficoltà ad avviare le attività per carenza della liquidità necessaria per la ripresa, sarebbe auspicabile un intervento del Comune di sostegno finanziario finalizzato. In particolare si potrebbe predisporre idonea Convenzione con i Confidi presenti in città per consentire, d’intesa con le principali Banche cittadine, la concessione di prestiti, parametrati al volume d’affari dello scorso anno con la semplice garanzia del Confidi e senza richiesta di fideiussioni personali, finalizzati alla ripresa delle attività produttive. Il Comune- si legge nella lettera– potrebbe stanziare un plafond per coprire quota parte del rischio assunto dai Confidi, le spese di istruzione delle pratiche e, inoltre, farsi carico del pagamento degli interessi dei prestiti che saranno concessi, il cui ammontare, secondo la classe di rischio delle aziende, dovrebbe essere concesso sotto forma di prestito chirografario da restituire in 24/36 mesi con tre mesi di preammortamento per un importo da € 5000 ad € 25.000, in base al volume d’affari ed al numero di dipendenti, eventualmente cumulabile con altri interventi finanziari previsti dallo Stato.
Queste iniziative da parte del Comune potrebbero consentire di far ripartire le aziende cittadine ed evitare che i rischi connessi alla carenza di liquidità possano determinare il licenziamento dei dipendenti”.

Condividi