Coronavirus, da Reggio Calabria al St Thomas’s di Londra: è calabrese il luminare che sta curando Boris Johnson

StrettoWeb

Si chiama Luigi Camporota ed è considerato uno dei massimi esperti di medicina di terapia intensiva e soprattutto di difficoltà respiratorie: lavora nell’Ospedale dove è ricoverato

Boris Johnson sta ricevendo i migliori trattamenti ed “è in buone mani”. Lo afferma il portavoce Downing Street riferendosi al percorso di cure del primo ministro britannico, che è passato alla storia per aver voluto a tutti i costi la Brexit e famoso in questo periodo per la frase shock “molte famiglie perderanno i loro cari”. BoJo è oggi nelle mani di una squadra internazionale, con infermieri e medici provenienti da tutto il mondo. L’ospedale di St Thomas’s, fondato da Florence Nightingale, è infatti composto da tantissimi operatori provenienti dall’estero. Tra i luminari che si stanno occupando del primo ministro, c’è (almeno) un italiano, stando a quanto riporta il Times: si tratta di Luigi Camporota, considerato uno dei massimi esperti di medicina di terapia intensiva e soprattutto di difficoltà respiratorie.

La storia. Dopo gli studi a Reggio Calabria, terminati nel 1995, Camporota ha ottenuto un dottorato presso l’Università di Southampton. I suoi studi sull’utilizzo di respiratori e macchinari vari, nonché su come gestire le crisi respiratorie acute, vengono regolarmente pubblicati sulle più importanti riviste mediche del Regno Unito. Non è da escludere che il Coronavirus riesca a modificare i toni della conversazione sull’immigrazione, che con la Brexit aveva a volte preso gravi pieghe xenofobe. “Quando parliamo degli emigrati di questo paese, bisogna ricordare che questi emigrati al momento stanno salvando vite umane nei nostri ospedali”, ha aggiunto Piers Morgan, presentatore da sempre stato favorevole alla Brexit.

Boris Johnson nel frattempo resta ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di St Thomas a Londra, in condizioni definite “stabili”, mentre il numero dei morti per Covid-19 nel Regno Unito continua a crescere di 786 (6.159 il totale, 55.442 i malati) finora il più alto aumento giornaliero. Il 55enne premier britannico riceve assistenza standard con somministrazione di ossigeno, ma non ha polmonite nè necessita di ventilazione meccanica.

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