Sport, medicina, salute e benessere: il reggino Nino Costantino guida il progetto dei “Veterani” per una cultura sostenibile nelle scuole di tutt’Italia

StrettoWeb

Il medico sportivo reggino Nino Costantino guida il progetto “Educazione alla Salute” dell’associazione benemerita “Veterani dello Sport”

Lo scorso mese di Marzo nell’ottica del nuovo quadriennio olimpico 2017-2020 a Chianciano Terme sono state rinnovate le cariche dell’Associazione Benemerita dei “Veterani dello Sport”: nel quadro dirigente dell’organigramma, il medico dello sport reggino Nino Costantino (nella foto) ricopre l’incarico di Vice Presidente e Responsabile per il Sud Italia (Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia). La mission dell’associazione “Veterani dello Sport” si divide in due principali attività: da un lato quella agonistica, dall’altro quella sociale. Da un punto di vista sportivo, le attività dell’associazione sono dedicate ai soci, in gran parte ex atleti che continuano l’attività sportiva pur in età avanzate, ma sempre in modo organizzato, con apposite competizioni in tutte le discipline. Gli sforzi principali dei “Veterani”, però, sono quelli concentrati nell’ambito sociale: è l’impegno più importante dell’Associazione, che vuole trasmettere con le proprie conoscenze e professionalità, tutta l’esperienza acquisita per arricchire le generazioni future.

Tra queste attività, proprio Nino Costantino ha ideato un progetto brillante che si rivolge alle scuole di tutt’Italia. Si chiama “Educazione alla Salute” e prevede un percorso di cultura dedicato ai giovanissimi, per trasmettere i messaggi più sani da un punto di vista medico e anche morale. “Trasmettiamo ai ragazzi che si approcciano al mondo dello sport e non solo i messaggi sui più corretti stili di vita, sull’uso dei farmaci nello sport e sulla loro devianza che spesso sfocia nel doping” spiega l’ideatore Costantino ai microfoni di StrettoWeb. Il progetto è stato presentato al CONI che l’ha approvato e finanziato. Nino Costantino è un medico dello sport e con quest’attività intende “aprire gli occhi sui rischi del doping, che non solo crea seri problemi alla salute di chi ne fa uso, ma neanche migliora le performance sportive“. E’, insomma, soltanto un’aberrazione. Il giusto stile di vita e, nello sport, il sacrificio dell’attività fisica correlati ad una corretta alimentazione possono produrre i risultati migliori e più sani.

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